Processo “San Felice Gate”: due condanne ed un’assoluzione

Il processo in Appello a carico dell’ex vicesindaco di San Felice a Cancello Francesco Petrone, dell’ex dirigente Felice Auriemma e dell’ex consigliere comunale Clemente De Lucia è giunto alla conclusione con due condanne ed un’assoluzione.

La Quarta Sezione penale della Corte d’Appello di Napoli ha concesso uno sconto di due anni nei confronti di Auriemma, condannato in primo grado a 5 anni e 8 mesi, con la prescrizione di alcune imputazioni e la riqualificazione della corruzione in corruzione per un per un atto contrario ai doveri d’ufficio. L’ex dirigente ha incassato 3 anni e 8 mesi di reclusione, mentre la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici è stata ridotta da perpetua a 5 anni. Petrone, invece, ha visto confermata la sentenza pronunciata dal gup Minio: 2 anni e 8 mesi di reclusione.

Clemente De Lucia è stato invece assolto, già in primo grado, con la sentenza che è stata confermata in Appello. Nel suo caso, già il Riesame nel 2016 aveva escluso la gravità indiziaria e l’assoluzione in primo grado è stata confermata in Appello. Soddisfazione è stata espressa dai difensori dell’ex consigliere.

Tutti e tre gli imputati erano stati coinvolti nello scandalo della tangentopoli sanfeliciana, passata alla storia delle cronache giudiziarie come “San Felice Gate”. Auriemma e Petrone dovranno inoltre pagare le spese di giudizio per le parti civili, rispettivamente il Comune di San Felice a Cancello ed Antonio Scialdone, di recente eletto sindaco a Vitulazio.

Con questa sentenza si chiude un lungo processo che ha visto la giustizia fare il suo corso, con la condanna di due imputati e l’assoluzione dell’altro.

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