La Corte Suprema di Cassazione ha annullato la condanna nei confronti dell’ex custode Paolo Cammarota per il rogo che distrusse Città della Scienza nella notte tra il 3 e il 4 marzo 2013. I giudici hanno ritenuto che non ci fosse alcuna responsabilità da parte dell’uomo e hanno accolto l’istanza dei suoi avvocati, Antonio Tomeo e Luca Capasso. La procura aveva sostenuto che l’incendio fosse stato causato per ottenere ingenti somme dall’assicurazione, ma la difesa di Cammarota ha sempre respinto queste accuse. Nonostante la decisione della Cassazione, gli atti torneranno in Corte d’Appello per un nuovo processo di secondo grado. A dieci anni dalla distruzione di Città della Scienza, non c’è ancora un colpevole.

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