Un’auto del Cnr è esplosa sulla tangenziale di Napoli, causando gravi ustioni alla ricercatrice Maria Vittoria Prati e al giovane laureando Fulvio Filace. Entrambi sono ricoverati in prognosi riservata. La vettura era un prototipo affidato all’università di Salerno per un progetto di ricerca europeo sulla ibridizzazione dei motori, di cui il Cnr non è partner, e prevedeva un funzionamento misto, a benzina ed energia solare. Le prove venivano fatte anche su strada. Le cause dell’incidente sono ancora da chiarire, ma si ritiene che a causare la deflagrazione siano state delle bombole a bordo dell’auto, dal contenuto ancora non definito. La natura dell’innesco è un altro elemento da chiarire, ma si esclude una collisione. L’auto-prototipo rientrava in un progetto europeo di ricerca sulla ibridizzazione dei motori da rottamare, e dunque prevedeva un funzionamento misto, a benzina ed energia solare. La relazione della Polstrada di Napoli sull’accaduto è già stata trasmessa in procura, e non è esclusa nei prossimi giorni l’apertura di un fascicolo d’indagine. Intanto i medici cercano di salvare la vita ai due feriti: la più grave è l’ingegner Prati, che ha riportato bruciature di terzo grado sul novanta per cento del corpo. La donna è rimasta bloccata per alcuni minuti nella vettura in fiamme, fino all’arrivo dei vigili del fuoco, mentre Filace è stato sbalzato fuori dell’abitacolo. Maria Vittoria Prati, al Cnr come prima ricercatrice, è da trent’anni all’istituto motorie e è considerata un nome di riferimento nel campo dello studio delle emissioni e dell’utilizzo di combustibili alternativi. Il Cnr ha avviato un’indagine interna sull’incidente e si è dichiarato disponibile a collaborare con gli inquirenti.

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