IL CASO
Terzo caso in poche ore, il Sappe reclama interventi del provveditore
Non c’è pace al carcere di Fuorni. Dopo le due aggressioni in poche ore, arriva anche la terza. Per mano di un uomo che era detenuto a Poggioreale, aveva beneficiato di un permesso premio e aveva deciso di riconsegnarsi al penitenziario di Salerno. Poi, però, ha malmenato un agente perché non voleva tornare in cella.
L’appartenente al Corpo di polizia penitenziaria, contuso, è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.
Lo denuncia Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe.
“Ancora violenza in un carcere della Campania. Registriamo ancora una aggressione contro il personale della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Salerno. Questa mattina, nella rotonda ingresso, un ispettore è stato aggredito da un detenuto che si era venuto a consegnare per evasione dopo la concessione di un permesso premio concesso da Poggioreale dove era detenuto. Le motivazioni hanno dell’incredibile: non voleva rientrare in cella! Il pronto intervento di altro personale ha scongiurato il peggio per il collega vittima della improvvisa aggressione. Ormai le aggressioni ed altri atti violenti negli Istituti della Campania si verificano in maniera ormai quotidiana e servono urgentemente provvedimenti da parte del provveditore penitenziario Lucia Castellano. Il Sappe Campania esprime solidarietà e vicinanza al collega augurando un presto ritorno in servizio”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime solidarietà e vicinanza al collega ferito a Salerno e denuncia: “Quel che è accaduto, di una violenza inaccettabile, ci ricorda per l’ennesima volta quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario. Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato.
“Sono mesi che portiamo avanti le battaglie a favore di ogni singolo appartenente alla Polizia Penitenziaria”, spiega il leader nazionale dei baschi azzurri, “Mesi che rivendichiamo il nostro ruolo ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative che non ci tutelano di leggi troppo blande per chi delinque come la vigilanza dinamica ed il regime aperto nelle carceri e di quel partito dell’antipolizia che non perde occasione per strumentalizzare ogni singolo episodio. Dimenticando l’infinito lavoro quotidiano che tutte le donne e gli uomini in divisa compiono con abnegazione ed altissima professionalità ogni giorno”.
Netta la denuncia del Sappe: “Presto torneremo in piazza per manifestare il dissenso verso chi ci ha lasciato senza tutele di fronte a problemi sempre più complessi e per ricendicare tutele, garanzie funzionali e nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio, bodycam e Taser, su tutti nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali”.