IL CASO

Il compagno di cella già a processo per un omicidio perpetrato dietro le sbarre. Nelle stesse ore è stato picchiato un infermiere.

SALERNO. Un sanitario e un detenuto presi a botte al carcere di Fuorni.

Due episodi distinti. Ieri l’aggressione ai danni di uno dei reclusi da parte dell’uomo che condivide i suoi stessi spazi, già accusato e sottoposto a processo per l’omicidio del proprio compagno di detenzione nella cella 6 del Reparto Livorno del carcere di Poggioreale nel gennaio 2022.

Fortunatamente, grazie all’intervento rapido e coraggioso dei poliziotti penitenziari, la tragedia è stata evitata, consentendo l’urgente ricovero del ferito presso l’Azienda Ospedaliera “Ruggi D’Aragona” in gravi condizioni.

Più o meno nelle stesse ore un sanitario veniva preso a botte da un altro detenuto. Si tratta dell’ennesima aggressione fisica ai danni di un infermiere in servizio presso il penitenziario di Salerno: l’uomo ha subito anche minacce verbali durante una visita medica a un detenuto. A denunciarlo è la Segreteria territoriale Cisl Fp di Salerno.

“Purtroppo siamo fuori da ogni criterio di razionalità ed è una storia che continua da tempo ormai: operatori in affanno, umiliati e costretti ad operare in un contesto altamente rischioso laddove la pandemia ha sconvolto tutti i processi lavorativi e dove il rischio di aggressioni è in continuo aumento”, dichiarano il segretario provinciale e quello aziendale della Cisl Fp, rispettivamente Alfonso Della Porta e Giuseppe Caracciolo. “Servono delle misure per la sicurezza dei professionisti sanitari così come abbiamo richiesto più volte. Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza al collega e sottolineiamo che sicuramente la carenza di personale che già da tempo stiamo denunciando presso il penitenziario favorisce l’insorgenza di queste azioni violente, atteso che gli operatori per spirito di sacrificio si ritrovano ad effettuare doppi turni e numerose ore di straordinario ledendo gravemente la propria sfera psico fisica. Occorrono quindi risposte concrete”.

Nel frattempo, in riferimento all’altro episodio, il segretario generale dell’Osapp, l’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria, Leo Beneduci, rimarca che la casa Circondariale di Salerno è diventata ricettacolo di detenuti problematici di vario genere. Le strutture carcerarie sono vetuste e fatiscenti, con limitate spaziature, incapaci di fornire una gestione adeguata per tali individui. È importante notare che la vittima di questo attacco era proprio il “caregiver” dell’aggressore, aggiungendo ulteriori elementi di preoccupazione e complessità a questa situazione già tragica.

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