Il potere dei social media è ormai indiscutibile. Grazie alla diffusione di smartphone e telefoni cellulari, qualsiasi persona può registrare e condividere un video in pochi istanti. Questo strumento si è rivelato fondamentale per documentare e denunciare casi di violenza, come quello accaduto recentemente a Napoli.
Nel quartiere di Posillipo, precisamente in via Orazio, è avvenuta una scena agghiacciante. Un ragazzo e una ragazza stavano discutendo animatamente quando lui, improvvisamente, ha sferrato un violento schiaffo alla donna. Gli attacchi si sono ripetuti più volte, mentre la ragazza cercava di difendersi.
Le urla attirano l’attenzione di un gruppo di ragazzi che, assistendo alla scena da lontano, decidono di intervenire per vendicare la ragazza. Chiedono all’aggressore di scendere dall’auto, ma il piano fallisce quando l’uomo si mostra ancora più aggressivo e furioso del previsto. Le donne presenti sul posto esortano i “vendicatori” a desistere e così fanno, lasciando l’aggressore libero di andarsene.
Tutto questo è stato ripreso dai cellulari dei presenti e il video è stato successivamente condiviso sui social media. Numerosi utenti hanno segnalato il filmato al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli.
Borrelli ha immediatamente inoltrato le immagini alle forze dell’ordine, affinché l’aggressore venga identificato, denunciato e punito severamente. Inoltre, ha espresso il suo disgusto verso coloro che usano la violenza, soprattutto quando si tratta di violenza sulle donne, che dovrebbero essere le compagne di vita e non oggetti di maltrattamenti.
Il deputato sostiene che episodi come questo non possono rimanere impuniti e non devono passare inosservati. È necessaria una rivoluzione penale e culturale per fermare la violenza e i femminicidi. Non è sufficiente una semplice riforma delle leggi, ma è fondamentale cambiare la mentalità e la cultura che ancora troppo spesso giustificano e alimentano questi atti di violenza.
I social media, quindi, non sono solo un mezzo di intrattenimento e comunicazione, ma possono diventare potenti strumenti di denuncia e sensibilizzazione. È responsabilità di tutti noi utilizzarli in maniera consapevole e responsabile, per promuovere un cambiamento reale e mettere fine a episodi di violenza come quello avvenuto a via Orazio.