Arresti domiciliari fuori provincia per Domenico Nuzzo, alias Mimmariello, coinvolto nell’inchiesta sulla compravendita dei loculi a Santa Maria a Vico che aveva portato anche all’arresto dell’ex vicepresidente della Provincia Pasquale Crisci.
Il gip di Napoli ha accolto l’istanza del difensore di Nuzzo, l’avvocato Danilo Di Cecco, che ha chiesto la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella meno afflittiva della detenzione domestica. Nuzzo ha già lasciato la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, dove si trovava ristretto da febbraio (in un primo momento era sfuggito all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare) per raggiungere il luogo dove resterà detenuto in casa.
Per gli inquirenti Nuzzo sarebbe vicino al clan Massaro, operativo proprio nell’area della Valle di Suessola, ed avvalendosi proprio della forza intimidatrice derivante dall’appartenenza al sodalizio criminale avrebbe prima esercitato pressioni sul titolare della società aggiudicataria dei lavori di ampliamento del cimitero per farsi consegnare una cappella gentilizia da 44mila euro e poi – con l’intercessione di Pasquale Crisci, all’epoca vicesindaco di Santa Maria a Vico, e del dipendente comunale Giovanni Papa – sarebbe riuscito ad ottenere l’assegnazione in favore di altre persone attraverso l’utilizzo di falsa documentazione, ottenuta sempre con minaccia nei confronti dell’imprenditore.
Sia Crisci sia Papa hanno avuto un affievolimento della misura cautelare da parte del Riesame.