Decine di utenti dei social network sono finiti nel mirino della Procura di Benevento, dopo che i genitori di un 17enne residente in un centro del Sannio hanno presentato una denuncia. I genitori hanno accusato questi utenti di aver firmato post e messaggi ritenuti diffamatori, minacciosi e istigatori.

L’adolescente era finito sotto i riflettori dei media lo scorso maggio, quando aveva ucciso un gattino, filmandone il lancio in un burrone con il suo telefono. Questo gesto assurdo e inqualificabile aveva scatenato una serie di commenti molto duri, ai quali si erano aggiunti quelli di coloro che considerano i social network un luogo di impunità, dove possono esprimersi liberamente con espressioni offensive e intimidatorie. Questi commenti avevano talvolta colpito anche i genitori del ragazzo.

Attualmente, la posizione del ragazzo è sotto l’attenzione della competente Procura di Napoli, dopo l’interrogatorio reso ai carabinieri della Stazione di Montefusco. Durante l’interrogatorio, l’adolescente aveva ammesso di aver commesso uno sciocco gesto di cui si era profondamente pentito. Aveva chiesto scusa per ciò che aveva fatto, manifestando la sua disponibilità a svolgere lavori socialmente utili o di pubblica utilità a favore di associazioni che si occupano della tutela degli animali.

Il ragazzo aveva precisato di aver registrato il video il 15 aprile e di averlo condiviso con un gruppo su WhatsApp, ma non su YouTube, come successivamente era accaduto. Il video era diventato virale e aveva scatenato una forte reazione da parte delle associazioni animaliste.

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