Il Consiglio di Stato ha finalmente emesso una sentenza riguardo al ricorso presentato da un privato contro l’ordinanza del Comune di Casapesenna. Questo ricorso, che risale a ben 22 anni fa, è stato rigettato, confermando così la decisione del Comune.
Il cittadino in questione è proprietario di un terreno situato in via Lorenzo, sul quale sono state costruite delle edificazioni abusive. Il Comune ha quindi emesso un’ordinanza che imponeva lo sgombero dell’area e l’acquisizione del terreno, poiché il proprietario non aveva adempiuto alla demolizione richiesta nel 2001.
Dopo un lungo iter, il ricorso è stato valutato infondato e quindi respinto. Questa sentenza conferma la legittimità dell’ordinanza del Comune e sancisce la necessità di procedere con lo sgombero dell’area e l’acquisizione del terreno.
È importante sottolineare che la costruzione abusiva è un fenomeno che va contrastato in modo energico, al fine di garantire il rispetto delle norme e la tutela del territorio. Le edificazioni abusive rappresentano un danno per l’ambiente e per la comunità, compromettendo la qualità della vita dei cittadini.
Questa sentenza del Consiglio di Stato rappresenta quindi una vittoria per il Comune di Casapesenna e una conferma della sua autorità nel far rispettare le norme urbanistiche. È un segnale importante che invita tutti i cittadini a rispettare le leggi e a non commettere abusi edilizi.
È auspicabile che questa sentenza possa fungere da deterrente per chiunque pensi di eludere le norme e di costruire in modo illegale. Solo attraverso un’azione decisa e puntuale sarà possibile contrastare efficacemente le costruzioni abusive e preservare l’ambiente e il paesaggio urbano.
In conclusione, il rigetto del ricorso da parte del Consiglio di Stato rappresenta un passo importante nella lotta contro le costruzioni abusive e una conferma dell’autorità del Comune di Casapesenna nel far rispettare le norme urbanistiche. È un segnale che invita tutti i cittadini a rispettare le leggi e a contribuire alla tutela del territorio e della comunità.