La tragedia avvenuta lungo la Costiera Amalfitana, che ha portato alla morte della signora Vaughan, è stata ricostruita dal comandante del veliero Tortuga, Tony Gallo, in un’intervista a Fanpage. Secondo la sua testimonianza, l’incidente si è verificato mentre si stavano dirigendo dall’isola Li Galli verso Amalfi. All’altezza del Fiordo di Furore, a circa 500 metri dalla costa, un’imbarcazione proveniente dalla direzione opposta ha improvvisamente cambiato rotta ad una velocità di circa 20-25 nodi, tagliando letteralmente la strada al Tortuga e colpendolo sotto la prua.

Gallo sottolinea che immediatamente sono stati attivati i soccorsi per recuperare i naufraghi. La signora Vaughan, purtroppo, è stata recuperata dai medici presenti a bordo, ma non è sopravvissuta. È stata trasportata al porto di Amalfi con un motoscafo di passaggio. Al momento dello sbarco era ancora viva, ma non è stato possibile salvarla.

Il comandante del Tortuga fa notare che le barche, come è ben noto, non hanno i freni. Quando si fermano i motori e si inserisce la retromarcia per cercare di fermare il moto inerziale, i tempi di reazione non sono paragonabili a quelli su strada. Al momento dell’impatto, il veliero aveva i motori spenti, mentre l’altra imbarcazione, come si può vedere anche dai video consegnati alle autorità giudiziarie, aveva ancora l’elica ingranata nonostante la collisione.

Questo incidente tragico e doloroso solleva una serie di interrogativi sulle norme di navigazione e sulla sicurezza in mare. È fondamentale che vengano fatti tutti gli accertamenti del caso per stabilire le responsabilità e garantire che simili tragedie non accadano più. La Costiera Amalfitana è una delle mete turistiche più belle e affascinanti d’Italia, e deve essere preservata e resa sicura per tutti coloro che la visitano.

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