La mancanza di risposte da parte dell’ASL riguardo alla carenza di servizi è preoccupante. I carabinieri stanno ascoltando i parenti dei pazienti per cercare di capire cosa sia successo. È sconfortante pensare che l’unico modo per ottenere un confronto con le persone e le istituzioni, oggetto dei nostri articoli, sia in tribunale. Abbiamo invitato numerose volte il direttore generale dell’ASL di Caserta e il dirigente dell’Unità operativa complessa del 118 a rispondere alle nostre domande, ma non hanno mai accettato. Non abbiamo mai voluto offendere nessuno, ma solo fare il nostro dovere di informare sulla gestione dei servizi pubblici. Non è diffamatorio farlo, anche se spesso ci ritroviamo ad affrontare accuse infondate. Speriamo di poter affrontare il dottor Roberto Mannella con serenità e senza elementi di disturbo. Tuttavia, se a Casaluce si lamentano di un soccorso troppo ritardato da parte del 118, non possiamo ignorarlo. Non sappiamo se sia vero o meno, ma abbiamo segnalato più volte casi in cui l’ambulanza del 118 è arrivata senza un medico a bordo. Questo è un segno di inefficienza dell’ASL. Non è colpa di Roberto Mannella, ma del direttore facente funzioni del servizio 118. Vogliamo che si smentisca o si spieghi quanto accaduto. Abbiamo sempre avvertito che questa situazione avrebbe portato a tragedie. Ora, dopo la morte di Lucia De Gais, è ancora più necessario che Amedeo Blasotti e Roberto Mannella si facciano avanti e chiariscano la situazione. Chiederemo anche ai carabinieri se confermano l’assenza di un medico nell’ambulanza. I parenti della vittima si recheranno in caserma per testimoniare quanto hanno visto. Questo giornale si è occupato del problema delle ambulanze non medicalizzate, sollevando la questione e ricevendo solo querele in risposta. Sembra che Blasotti e Mannella non siano disposti al confronto e pensino di essere infallibili.

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