Oggi, le forze della Guardia di Finanza di Napoli ed Avellino stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Avellino e un sequestro preventivo d’urgenza della locale Procura della Repubblica, aventi ad oggetto crediti d’imposta inesistenti. L’indagine, condotta dall’Agenzia delle Entrate, ha portato alla luce una rete di soggetti che, nel corso degli ultimi mesi, hanno inviato all’Agenzia delle Entrate un numero elevatissimo di comunicazioni di cessione connotate da diversi fattori di rischio.
I fattori di rischio riscontrati includevano importi ingenti dei crediti ceduti, ricorrenza e interscambiabilità degli stessi soggetti nel ruolo di cedente e cessionario, fatture assenti o di importo fortemente incoerente rispetto alla spesa indicata nella comunicazione all’Agenzia delle entrate, soggetti esecutori dell’asserito intervento edilizio con profilo fiscale evanescente, particelle catastali dichiarate nei modelli di comunicazione all’Agenzia delle entrate corrispondenti ad immobili inesistenti, presenza di persone fisiche collocate con prevalenza in Campania, presenza di persone fisiche senza fissa dimora, decedute e con precedenti penali.
Le indagini hanno portato alla scoperta di un ammontare di crediti fittizi per circa 1,7 miliardi di euro, parte dei quali usati in compensazione. Gli interventi edilizi dai quali sarebbero sorti i crediti erano riferibili a immobili inesistenti, con indicazione di comuni anch’essi inesistenti.
In relazione alla vicenda, sono in corso perquisizioni in diverse province italiane nei confronti di 21 soggetti indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato. Si tratta di una vicenda che colpisce nel profondo la sicurezza economica del Paese e che richiede l’impegno di tutte le forze dell’ordine per assicurare i responsabili alla giustizia.