La Guardia di Finanza di Avellino ha smascherato una presunta mega truffa sui Superbonus, con un ammontare di crediti fittizi per circa 1,7 miliardi di euro. Le indagini hanno portato alla luce un meccanismo di truffa a capo di tre irpini, un 32enne ed un un 30enne di Avellino e un 34enne di Atripalda, e quattro altri coinvolti nella maxi truffa.

Secondo gli organi inquirenti, i tre soggetti principali erano coloro che presentavano le comunicazioni all’agenzia delle entrate per ottenere i bonus, mentre gli altri quattro erano cessionari dei crediti che li cedevano ad altri. Le indagini hanno anche evidenziato che i lavori dichiarati erano completamente inesistenti, con pratiche firmate in alcuni casi da senzatetto o persone decedute. Inoltre, in oltre 2.000 casi, sono stati indicati comuni inesistenti.

Gli indagati sono accusati di aver creato un’associazione a delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di delitti di truffa aggravata per il conseguimento di contributi a carico dello Stato relativi ai bonus edilizi. L’adozione tempestiva del provvedimento di sequestro ha infatti consentito di bloccare la circolazione dei crediti nei “cassetti fiscali” degli ultimi acquirenti.

Quello effettuato è uno dei sequestri dall’importo più alto di sempre in merito ai crediti d’imposta. Si tratta di un caso di frode ecobonus da un miliardo e 700 milioni di euro su tutto il territorio nazionale, che dimostra come sia importante vigilare sugli abusi nell’utilizzo dei bonus. Il lavoro dei militari del Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Avellino agli ordini del colonnello Salvatore Minale e Napoli e della Procura di Avellino ha permesso di evitare che l’importo di 1,7 miliardi fosse sottratto alle casse dello Stato.

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