Il Codacons, l’Associazione nazionale per la tutela dei consumatori e dell’ambiente, ha deciso di intervenire contro le pompe di benzina e i grossisti che stanno speculando sui prezzi dei carburanti, causando un aumento vertiginoso dei costi. Anche in Campania, infatti, il prezzo del carburante ha raggiunto cifre esorbitanti, arrivando fino a 2,019 euro al litro nelle stazioni self-service lungo le autostrade.
L’Associazione ha presentato una denuncia alle Procure della Repubblica di diverse città campane, tra cui Napoli, Caserta, Benevento, Avellino, Salerno, Nola, Santa Maria Capua Vetere e Torre Annunziata, nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio. Inoltre, ha richiesto di congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nell’ultima settimana.
Il Codacons denuncia il paradossale fatto che lo Stato guadagni di più grazie ai maggiori introiti derivanti dalle accise sui carburanti, mentre le pompe di benzina e i grossisti speculano sui prezzi. L’Associazione ricorda che la decisione di non rinnovare lo sconto da 30 centesimi sulle accise per il 2023 era già nota da mesi e che nonostante le promesse del Governo, non si è ancora visto alcun taglio delle accise. Queste tasse rappresentano un duro colpo per i consumatori italiani, con conseguenze dirette e indirette.
Il Codacons punta il dito anche sulle pompe di benzina e i grossisti responsabili di speculazioni. Dopo aver presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica, chiedendo un’indagine sull’aggiotaggio legato ai rincari dei carburanti durante le partenze estive, l’Associazione torna all’attacco per capire quali siano le cause degli improvvisi aumenti dei prezzi alla pompa e se ci siano manovre speculative per alzarli durante gli spostamenti dei cittadini. Si richiedono quindi controlli e sequestri presso gli impianti che vendono la benzina a prezzi eccessivamente alti rispetto alla media.
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, dichiara che non è accettabile fare cassa con aumenti spaventosi dei prezzi della benzina durante l’estate. Chiede quindi all’autorità giudiziaria di intervenire, congelando prima di tutto i soldi che stanno affluendo nelle casse statali in queste settimane di esodo e controesodo, e sanzionando le speculazioni in atto.
La situazione dei prezzi dei carburanti è diventata insostenibile per i cittadini italiani, che si trovano costretti a pagare cifre sempre più alte per fare rifornimento. L’intervento della magistratura è necessario per porre fine a questa speculazione e tutelare i consumatori.