Un’indagine sullo stupro di gruppo di due cuginette di undici e tredici anni nel Parco Verde ha portato al sequestro di una decina di cellulari e all’identificazione di quindici ragazzi sospettati, tra cui alcuni minorenni e due figli di potenti capi delle piazze di spaccio. Le vittime, provenienti da famiglie difficili, erano state abusate per mesi e costrette a tacere con schiaffi e minacce. L’indagine si sta allargando e coinvolge la Procura dei minori e quella di Napoli Nord.
La vicenda è sconvolgente e le famiglie delle bambine le avevano lasciate a se stesse. Non frequentavano regolarmente la scuola, che insieme alla parrocchia e all’associazione “Un’infanzia da Vivere”, rappresentava l’unico presidio di legalità in quella zona difficile. Tutti nel Parco Verde sapevano degli abusi ma hanno taciuto, soprattutto perché i colpevoli provenivano dalle palazzine Iacp, che erano considerate come un problema nella zona. Questo è solo l’ultimo episodio di degrado morale e devastazione nel Parco Verde, che è stato il luogo in cui una bambina di sei anni, Fortuna Loffredo, è stata uccisa nel 2014 per essersi opposta ad abusi sessuali.
Le due bambine vittime dello stupro erano costrette a subire violenze sessuali da parte di un ragazzo diciannovenne e del suo branco. Questo ragazzo era considerato un semidio dagli altri ragazzi del branco, desiderosi di fare “carriera” nel campo della droga. Le violenze avvenivano in luoghi come l’ex complesso sportivo “Delphina”, un posto orribile pieno di rifiuti e siringhe utilizzate dagli eroinomani. I colpevoli registravano le violenze in video e li condividevano con commenti disgustosi e trionfalistici.
La scoperta dei video ha portato all’avvio delle indagini e al sequestro dei cellulari. Le vittime sono state ascoltate dai carabinieri e sono state allontanate dalle rispettive famiglie per garantire la loro sicurezza. Gli assistenti sociali hanno constatato che le bambine erano esposte a gravi pericoli all’interno delle loro famiglie. L’avvocato delle famiglie delle vittime ha criticato le istituzioni per la mancanza di tutela dei minori e ha sottolineato la necessità di rompere il ciclo di violenza che colpisce i bambini ogni giorno.