Il Parco Verde di Caivano è in preda a una brutta situazione. Le strade sono deserte, nessuno si vede in giro, nemmeno i bambini che giocano nei prati ormai trascurati. Anche la messa delle 12 è deserta, con solo una dozzina di fedeli presenti. C’è un coprifuoco in vigore. Questo perché tra i membri di una banda che ha stuprato per mesi due cugine di 10 e 12 anni ci sono anche i figli minorenni di due importanti spacciatori. Questi spacciatori controllano il mercato della droga nel Parco Verde e nel “bronx”, un’area vicina al parco. C’è paura, ma anche un “rispetto” per un ordine implicito che arriva da questi boss. Questo ordine riguarda anche gli altri membri della banda, che sono tutti sotto indagine ma attualmente chiusi in casa. Alcuni coraggiosi cittadini rivelano i nomi dei violentatori al cronista, ma la rabbia deve essere repressa. Ma la rabbia non svanirà mai. La gente del Parco si chiude in casa, anche perché una regia criminale fomenta e alimenta il “Parco Verde pensiero” con denaro. Dal dubbio sulla veridicità degli eventi, alle insinuazioni sulle famiglie delle due bambine, fino alle critiche verso chi non riesce a proteggere i propri figli, tutto è previsto. Un copione già visto, utilizzato dalla camorra per “spiegare” un omicidio o uno stupro. In questo processo di auto-protezione, la gente del Parco sa che oltre al dolore, alla rabbia e alla vergogna subita, c’è anche la paura di una possibile vendetta o ritorsione da parte della camorra. I due importanti spacciatori, padri dei ragazzi violentatori, hanno a loro disposizione numerosi affiliati pronti a tutto. I capi non vogliono perdere la faccia e non possono permettere che due anime innocenti siano “guastate” per sempre. Anche i familiari delle vittime vivono nel terrore, senza risorse finanziarie, senza aiuto dai servizi sociali e senza solidarietà. Trovare una via d’uscita sembra impossibile. Sul fronte delle indagini, c’è massimo silenzio. La procura dei minori e quella di Napoli Nord non rilasciano informazioni sull’inchiesta e non ci sono novità sulle analisi dei cellulari sequestrati. Intanto, domani si terrà una manifestazione di solidarietà alle vittime dello stupro di Caivano. L’appuntamento è alla parrocchia di San Paolo Apostolo e ci si muoverà a piedi fino al centro sportivo Delphinia, uno dei luoghi degli stupri. Alla manifestazione hanno già aderito diversi politici e un giornalista. La sfida è lanciata, ma non è facile dire se il coraggio riuscirà a sconfiggere la paura.