Centinaia di anfore, molto probabilmente di origine romana, sono state scoperte su un relitto sul fondo del mare, a una profondità di 152 metri, di fronte al territorio del comune di Pisciotta, in provincia di Salerno.

L’area marina è stata dichiarata zona vietata. Le operazioni di individuazione sono state condotte dalla Guardia Costiera di Palinuro in collaborazione con i Carabinieri Subacquei di Napoli. Le ricerche sono durate quattro giorni. L’imbarcazione è lunga 12 metri e larga 8. La Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino ha emesso un provvedimento per vietare l’accesso all’area marina con l’obiettivo di proteggere il sito archeologico. Il Comandante della Guardia Costiera di Palinuro ha emesso un ulteriore provvedimento che vieta l’ancoraggio, la sosta, la pesca, le immersioni subacquee e qualsiasi altra attività che potrebbe danneggiare il relitto.

L’area marina era destinata a essere esplorata commercialmente e presentava molte insidie, come testimoniano le segnalazioni di altri relitti fatte dai pescatori e dai subacquei. Le anfore potrebbero essere state utilizzate per il trasporto di vino e olio, prodotti abbondantemente anche in quell’epoca nella zona. Le navi mercantili erano particolarmente vulnerabili ai naufragi in caso di tempesta, a causa del peso delle merci e del possibile spostamento causato dalle onde e dal vento. Il peso di queste barche cariche rallentava anche le operazioni per raggiungere un porto vicino.

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