Una strage di pesci ha colpito l’invaso della ex darsena a Pinetamare, dove migliaia di cefali sono stati trovati morti a pelo dell’acqua. Questa improvvisa comparsa ha provocato un odore nauseabondo che si è diffuso in tutta la località. Nonostante le segnalazioni dei residenti e dei commercianti della zona, le istituzioni non hanno ancora preso provvedimenti per comprendere e risolvere il fenomeno.
La capitaneria di porto è intervenuta sul posto, ma dopo aver visionato la moria di pesci ha avvisato i residenti e i commercianti che il problema non rientra nelle sue competenze. Il sindaco, in quanto responsabile della salute pubblica cittadina, potrebbe intervenire richiedendo analisi sulle carcasse dei pesci all’istituto zooprofilattico e la rimozione da parte dell’Asl.
Il tappeto di pesci morti resta quindi inalterato, contribuendo al degrado dell’area che sarebbe dovuta diventare il cantiere di un porto turistico, ma i lavori non sono mai iniziati. Ma cosa ha causato questa strage di cefali? Senza interventi istituzionali, la gente del posto ipotizza che la causa sia il troppo pieno che sfocia nell’invaso. Probabilmente hanno ragione. Nei giorni precedenti ci sono state forti piogge e il depuratore di Pinetamare, che è stato dichiarato inadeguato nel 2012, quando era gestito dal prefetto Contarino, attiva il “troppo pieno” in queste condizioni meteorologiche. Questa condotta scarica nell’invaso reflui non depurati provenienti dai bagni delle migliaia di abitazioni del Villaggio Coppola e delle attività commerciali e ristorative. Con la foce quasi sempre chiusa a causa dell’insabbiamento, l’ex darsena si trasforma in una fogna a cielo aperto. È molto probabile che i reflui non depurati immessi nell’invaso negli ultimi due giorni abbiano ridotto l’ossigeno dell’acqua, causando la morte dei cefali per mancanza di ossigeno. Queste sono solo ipotesi formulate dalla gente comune, che non è né ricercatore scientifico, né biologo. La verità dovrebbe essere accertata dalle istituzioni competenti, che finora non sono intervenute sulla ex darsena.