Benevento. Per un ottavo indagato chiesto il divieto di dimora. Udienza al Riesame ad ottobre
L’udienza è in programma il 6 ottobre dinanzi al Riesame di Napoli, al quale si è appellato il pm Maria Colucci, dopo il no del Gip, per chiedere che vengano applicati gli arresti domiciliari ed un divieto di dimora per otto delle quindici persone coinvolte nell’inchiesta della guardia di finanza sulle procedure di erogazione da parte dell’Asl dei presidi riabilitativi, e sulle domande di pensione e accompagnamento.
Si tratta di una indagine, ora chiusa, nella quale figurano due dipendenti e tre medici prescrittori dell’Asl, titolari e soci di due sanitarie, procacciatori e parenti di una serie di pazienti, che a luglio era stata scandita dall’esecuzione di tre misure: la sospensione per 12 mesi dall’esercizio di un pubblico ufficio, poi revocata, per Antonio Falato, di Calvi, impiegato addetto all’Ufficio assistenza riabilitativa, e il divieto per 12 mesi a contrattare con la pubblica amministrazione disposto per Ennio Nardone, di San Giorgio del Sannio, titolare di ‘Ortopedia insieme’ e dell’omonima ditta individuale, Nadia Nava, di Colle Sannita, socio accomandatario di ‘Sannio Ortopedia’.
Misure diverse da quelle avanzate dal Pm, che avrebbe voluto i domiciliari per i tre indagati già ricordati e Daniele Colucci, di Colle Sannita, socio accomandante di ‘Sannio Ortopedia’, e i dottori Gennaro Lerro, di Pietrelcina, e Andrea Novelli, di San Nazzaro.
Stessa richiesta anche per il dottore Nunzio Varricchio, mentre il divieto di dimora era stato proposto per Gennaro Fragnito, di Benevento, dipendente Asl in forza all’Uoc – ufficio Affari legali, entrambi chiamati in causa per il capitolo relativo a pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento. Da qui l’appello dell’accusa, ora la decisione del Riesame, che dovrà stabilire se accoglierlo o meno.