Avellino: agricoltori assolti per insussistenza del fatto

Il Tribunale di Avellino ha assolto due agricoltori di Contrada, accusati di opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità di essa. Secondo l’accusa, i due agricoltori avrebbero trasformato un bosco ceduo castanile in un castagneto a frutto senza ottenere il via libera necessario, compreso il vincolo paesaggistico della Soprintendenza.

Dopo il deferimento avvenuto nel 2017, è stato emesso un decreto di citazione diretta a giudizio e il processo si è concluso con la richiesta della Procura di una condanna a 4 mesi e una multa di sedicimila euro. Tuttavia, il giudice ha accolto la tesi della difesa, rappresentata dall’avvocato Luca Pellecchia dello studio Aufiero. La difesa ha dimostrato che i suoi assistiti avevano presentato regolarmente un’istanza con una relazione tecnica allegata, che era stata approvata sia dalla Regione Campania che dalla Comunità Montana.

Il magistrato ha sottolineato che il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica è disciplinato dall’articolo 146 del d.lvo 42/2004, e che il potere di rilasciare tale autorizzazione spetta alla Regione, che può delegarlo anche a enti locali come la comunità montana. In entrambi i casi, l’agente pubblico deve richiedere il parere della Soprintendenza, mentre al privato spetta solo l’onere di presentare l’istanza all’autorità amministrativa competente.

Questa sentenza avrà un’importanza significativa per il settore castanicolo, poiché ci sono altri casi simili riguardanti il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica nella provincia di Avellino.

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