A differenza dei 3.500 abitanti che possono rimanere a casa ma senza corrente, l’ultimo treno parte alle 8.15. Il prefetto saluta: “Forse già a Bari”.

“Non so se riuscirò a partecipare e se sarò ancora a Salerno o già a Bari, ma sono sicurissimo circa il buon esito delle operazioni”. Queste sono le parole che Francesco Russo, il prefetto sulla porta – diretto verso il capoluogo pugliese – di Palazzo di Governo, ha rivolto alle autorità presenti alla riunione operativa per definire i dettagli dell’evacuazione del primo ottobre. Gli artificieri dell’21esimo Reggimento genio guastatori dell’Esercito italiano, di stanza a Caserta, si occuperanno del disinnesco dell’ordigno bellico inesploso risalente alla seconda guerra mondiale e rinvenuto il 10 agosto scorso nel cantiere dell’ex Zuccherificio, in via Turco, nel cuore dell’omonimo quartiere. Il prefetto ha voluto presiedere personalmente il briefing per definire gli ultimi dettagli dell’evacuazione dei 3.500 abitanti di Battipaglia nella zona rossa. Saranno obbligati a lasciare le proprie abitazioni fin dalle cinque del mattino.

E con ogni probabilità non saranno gli unici ad andarsene. Di certo sono i soli costretti ad evacuare, ma almeno altre mille persone che vivono poco più in là della zona rossa si ritroveranno senza corrente. È emerso durante l’incontro quando i tecnici di eDistribuzione hanno spiegato che è impossibile lasciare senza elettricità esclusivamente le abitazioni che ricadono nel raggio lungo 352 metri. Altri mille abitanti di Battipaglia in alcuni punti del centro e dei quartieri Turco, Schiavo e Taverna non avranno energia.

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