“La sentenza di condanna per l’omicidio di Nicola Zeppetelli: le motivazioni del Gup del Tribunale di Avellino”

Il Gup del Tribunale di Avellino, Paolo Cassano, ha depositato le motivazioni della sentenza di condanna nei confronti di Alessio Maglione e Giuseppe Moscatiello per l’omicidio di Nicola Zeppetelli avvenuto il 19 febbraio 2022 in Via Ioffredo. Maglione è stato condannato a sedici anni di reclusione come autore materiale del ferimento mortale, mentre Moscatiello è stato condannato a dodici anni come concorrente per omicidio volontario. La sentenza si basa sulla valutazione probatoria del Gup rispetto alla ricostruzione dei fatti e alle argomentazioni delle difese riguardo alla causa e all’elemento psicologico.

La questione centrale era se Maglione avesse intenzione di uccidere Zeppetelli o se fosse solo armato per “darle una lezione” e quindi se fosse possibile derubricare il reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale. Il Gup ha ritenuto che la gravità del reato fosse l’omicidio volontario, soprattutto a causa del numero di colpi esplosi (almeno 4 con una pistola calibro 22, tre alle gambe e uno al tronco) e della pericolosità dell’arma. Il Gup ha sottolineato che se Maglione avesse avuto l’intenzione di uccidere, avrebbe sparato verso il tronco di Zeppetelli, che si presentava disarmato e si offriva all’aggressore, sfidandolo a sparargli. Tuttavia, la condotta di Maglione ha comunque causato la morte di Zeppetelli.

La posizione di Moscatiello è stata diversa. Per il Gup, sono state decisive le testimonianze di una donna presente sul luogo del delitto e di un avventore del circolo gestito da Zeppetelli, che hanno dichiarato che dopo gli spari Maglione ha chiesto a Moscatiello, rimasto in auto, di scendere e entrambi hanno colpito Zeppetelli. Moscatiello, invece, ha fornito un’altra versione, affermando di essere sceso dalla macchina per separare Maglione e Zeppetelli, senza sapere che Maglione avesse una pistola. Il Gup ha evidenziato che la condotta di Moscatiello dopo il delitto e nelle fasi successive non è coerente con quella di una persona estranea al mondo criminale e che non era consapevole delle intenzioni violente di Maglione.

Un aspetto nuovo emerso durante il processo riguarda la causa del delitto. Il Gup ha escluso che si trattasse di uno screzio avvenuto nel luglio 2021 tra Maglione e Giovanni Zeppetelli, fratello della vittima, come aveva indicato falsamente Maglione per alleggerire le proprie responsabilità. Il Gup ha sconfessato anche le dichiarazioni di Moscatiello, che aveva affermato di aver ricevuto minacce da parte di Zeppetelli. Il motivo del delitto rimane quindi ignoto e probabilmente inconfessabile.

È probabile che questa vicenda avrà un processo di secondo grado, considerando che sono emersi nuovi dettagli durante le indagini condotte dagli avvocati della famiglia Zeppetelli.

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