La questione dei roghi agricoli nella Valle del Sabato continua a sollevare polemiche e preoccupazioni. Il presidente del comitato Salviamo la valle del Sabato, Franco Mazza, critica le ordinanze approssimative emanate dai comuni per regolamentare l’accensione dei residui vegetali. Nonostante il divieto contenuto nel decreto regionale scaduto il 20 settembre, alcuni piccoli comuni della zona hanno stilato dei calendari che consentono i roghi solo in determinati giorni e fasce orarie. Tuttavia, secondo Mazza, questi calendari non tengono conto dei bollettini meteo e non risolvono il problema in maniera adeguata.

Mazza ricorda che alcuni anni fa la Regione Campania aveva previsto la possibilità di vietare i roghi agricoli in giorni specifici, quando le condizioni atmosferiche erano favorevoli. Questa disposizione, però, non è mai stata applicata e Avellino continua ad essere penalizzata a causa delle sue particolari condizioni geografiche. La città è situata in una valle circondata da colline, il che favorisce il ristagno degli inquinanti in determinate condizioni meteorologiche e orografiche.

Secondo il presidente della Sezione provinciale di Medici per l’Ambiente, la soluzione sarebbe quella di consentire i roghi agricoli solo quando le condizioni meteo lo permettono, ad esempio quando c’è vento che favorisce la dispersione degli inquinanti o quando ci sono condizioni di umidità e temperatura diverse da quelle attuali. Al contrario, le ordinanze attuali vengono emesse senza una logica adeguata.

Considerando i bollettini meteo dei prossimi giorni, si prevede un’ulteriore peggioramento della qualità dell’aria nella città e nei suoi dintorni. Questa situazione è particolarmente preoccupante, soprattutto considerando che i valori di Pm 10 (particolato sottile) erano già superati prima delle ultime piogge, a causa degli abbruciamenti clandestini notturni e della polvere sollevata dalla lavorazione delle nocciole.

Mazza conclude affermando che, nonostante gli allarmi lanciati da anni, la situazione non cambia e ciò è estremamente frustrante. È necessario affrontare la questione dei roghi agricoli in maniera più appropriata e tenendo conto della complessità della materia.

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