Operazione “Crediti Fantasma – Capisci ammè”: sequestro di 195,8 milioni di euro e custodia cautelare per un imprenditore

Nell’ambito delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Asti, in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Entrate e Repressione Frodi Fiscali di Roma, le forze dell’ordine hanno eseguito oggi un provvedimento di sequestro preventivo per un valore di 195.829.110 euro e di custodia cautelare in carcere nei confronti di un imprenditore residente all’estero. Le perquisizioni sono state effettuate a Castel Volturno e Napoli.

Questa operazione fa seguito a un’indagine avviata lo scorso marzo, che ha portato all’arresto di 10 persone e al sequestro di crediti d’imposta falsi per oltre 1,5 miliardi di euro. Successivamente, nel mese di maggio, è stato effettuato un ulteriore sequestro per 700 milioni di euro. L’intervento di oggi mira a impedire l’utilizzo di ulteriori crediti d’imposta ritenuti inesistenti, generati nel 2022 dal sodalizio criminale coinvolto.

I titoli di credito fiscale sequestrati oggi sono riconducibili a 2 società e 27 persone fisiche, con sede in diverse regioni italiane. Si tratta di soggetti che non erano stati coinvolti nell’operazione iniziale, ma che comunque risultano intestatari di partita IVA indigenti, titolari di società inattive o evasori totali sconosciuti al fisco. L’analisi della Guardia di Finanza ha evidenziato incongruenze sostanziali, come l’indicazione di lavori effettuati presso immobili non posseduti o inesistenti.

Nel corso delle indagini è emersa anche la figura di un altro responsabile della truffa, residente a Castel Volturno, che era riuscito ad eludere le precedenti indagini. Questa persona è stata sottoposta a sequestro preventivo per equivalente dei beni per un valore di 463.006,76 euro.

L’operazione di oggi rappresenta il culmine degli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza, che ha il compito di tutelare il bilancio dell’Unione Europea, dello Stato e degli enti locali. Si tratta di una missione istituzionale finalizzata a prevenire e contrastare chi minaccia l’utilizzo corretto delle risorse pubbliche destinate al rilancio dell’economia e al sostegno delle iniziative di riqualificazione energetica e di transizione ecologica.

Si precisa che il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo in caso di emissione di una sentenza irrevocabile di condanna.

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