Ancora un episodio di violenza ai danni di un poliziotto penitenziario nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere: un detenuto italo-cubano, ex pugile, già protagonista di analoghi episodi in altro istituto di pena, ha sequestrato l’agente minacciandolo con un’arma rudimentale, un punteruolo, ricavato da un manico di legno di una scopa.

Il poliziotto, con l’aiuto dei colleghi, è riuscito a liberarsi e uscire dalla sezione in cui era stato rinchiuso. A rendere noto l’accaduto è l’Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp).

Nel mese di giugno era stato autore dell’omicidio del compagno di cella nel carcere di Velletri. Trasferito alla Casa Circondariale di Viterbo si è reso responsabile con altri detenuti di tumulti e sequestro di un agente.

Assegnato da pochi giorni per ordine e sicurezza a S.Maria Capua Vetere ieri si è reso responsabile del grave episodio che non ha avuto drammatiche conseguenze grazie alla prontezza di riflessi del poliziotto, che approfittando di un momento di esitazione dell’aggressore, è riuscito a guadagnare l’uscita dalla Sezione e chiudere il cancello di sbarramento alle sue spalle.

“Basta violenze ai danni dei poliziotti – commentano il segretario regionale Ciro Auricchio e il presidente Giuseppe Moretti – bisogna subito attivare la procedura di trasferimento fuori regione, come previsto da una recente circolare e avviare l’iter per il regime ex art. 14 bis o.p., per chi si è reso autore di più condotte violente in ambito penitenziario”.

Per i due sindacalisti, inoltre, occorre, “la previsione normativa della sospensione dei benefici di legge previsti dall’ordinamento penitenziario per i detenuti che si rendono protagonisti di questi episodi di inaudita gravità”.

“Più volte, inoltre, abbiamo denunciato che nel carcere di Santa Maria Capua Vetere mancano 80 agenti dalla pianta organica – ricordano Auricchio e Moretti – i pochi colleghi rimasti devono fronteggiare quotidianamente le forti criticità dell’istituto. Al collega, vittima della vile azione, giunga la solidarietà di tutto il sindacato”.

“Mai avrebbe dovuto essere assegnato in una realtà Penitenziaria quale quella di S.Maria Capua Vetere che ha raggiunto quasi 1000 unità di popolazione detenuta in una promiscuità assurda di circuiti Penitenziari che si riversano sul poco personale della Polizia Penitenziaria, ormai anziano, stanco e demotivato, vittima predestinata dello sfascio della Politica e della Amministrazione”.

“Non per caso la Segreteria Generale OSAPP nella persona del Segretario Generale Dr. Leo Beneduci ha interrotto le Relazioni Sindacali con il DAP ed il Ministero e di conseguenza non ha sottoscritto un improprio’AQN ( Accordo Quadro Nazionale) dopo una attesa di un ventennio con l’organo politico in via Arenula. Ricordando una misera integrazione delle già carenti Piante Organiche”.

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