Il procuratore Gratteri, insieme ai genitori di Dodò, si è incontrato davanti alla biblioteca della legalità per parlare della sua imminente partenza da Crotone. Nonostante il trasferimento a Napoli, Gratteri assicura che l’impegno dell’Ufficio da lui guidato non diminuirà. Negli ultimi anni, grazie al suo lavoro, si è registrato un grande impulso nella lotta alle cosche e alla criminalità nella zona di Crotone. Nonostante il suo trasferimento, Gratteri sottolinea che la lotta contro il crimine continuerà grazie al lavoro dei comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza. Durante l’incontro con i giornalisti, Gratteri ha sottolineato l’importanza del concetto di squadra e ha parlato della borsa di studio intitolata a Dodò, il bambino ucciso nella strage ai campetti nel 2009. Gratteri ha affermato di voler far sentire protagonisti tutti e di dare opportunità anche ai giovani. Nonostante la sua specializzazione nello stanare vagabondi, Gratteri ha dichiarato che la Dda non è solo lui ma una squadra di persone. Nonostante la sua partenza, Gratteri non ha paura di affrontare nuove sfide e non si preoccupa delle critiche degli avvocati penalisti napoletani. Infine, Gratteri ha sottolineato che non è un problema suo, dopo aver ascoltato intercettazioni in cui dei mafiosi discutevano su come ucciderlo.

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