Anno 2023: in Italia ancora aperto il dibattito sulle droghe leggere

Mentre nel resto del mondo l’uso di marijuana e dei suoi derivati viene progressivamente depenalizzato, in Italia questa pratica è ancora considerata un reato. Nonostante ciò, l’uso della marijuana light, ovvero una varietà con una bassa concentrazione di THC, la sostanza che provoca l’effetto “sballo”, viene spesso impiegato anche in varie terapie farmacologiche.

Tuttavia, in alcuni casi sembra che anche l’utilizzo di questa forma di marijuana sia considerato reato. Un esempio è quello accaduto alla band cilentana Only Smoke Crew, a cui è stato vietato il rientro nel Comune di Valle dell’Angelo (SA) per un anno, a causa dell'”incitamento all’uso di marijuana”. Durante uno dei loro concerti, infatti, i membri della band hanno mostrato uno spinello gonfiabile e regalato al pubblico delle bustine contenenti della carta velina verde, che simulava la marijuana.

Questo gesto ha portato all’identificazione dei tre membri della band come “soggetti socialmente pericolosi”, in seguito al sequestro di una delle bustine. La Only Smoke Crew ha scritto una lettera per raccontare l’accaduto e manifestare la propria sorpresa di fronte a questa situazione, considerando che il loro spettacolo era stato proposto in molte altre occasioni senza problemi simili.

Nella lettera, la band spiega di essere stata ospite di un festival musicale patrocinato dal Comune di Valle dell’Angelo, durante il quale hanno eseguito alcuni brani accompagnati da scenette comiche e teatrali. Durante una di queste scenette, hanno regalato al pubblico delle bustine di cellophane contenenti un adesivo con il loro logo, un QR code per i loro social e della carta velina verde che simulava la marijuana. Inoltre, durante un altro brano, hanno utilizzato uno spinello gonfiabile, gentilmente fornito da un grow shop locale.

Dopo l’esibizione, i membri della band sono stati chiamati a parlare con il maresciallo dei carabinieri di Valle dell’Angelo, che ha requisito una delle bustine e ha preso i loro nomi e documenti d’identità. Successivamente, hanno ricevuto una comunicazione dalla caserma di Piaggine (SA), che intimava loro di presentarsi lì. Una volta arrivati, hanno ricevuto la bustina indietro, accompagnata da una carta del tribunale di Vallo Della Lucania che affermava che non c’era alcun reato, come indicato nell’allegato.

Tuttavia, il 6 giugno hanno ricevuto una seconda carta dalla questura di Salerno, che li identificava come “soggetti socialmente pericolosi” e vietava loro il rientro nel Comune di Valle dell’Angelo per un anno, con una pena che poteva arrivare da 1 a 6 mesi di arresto.

La band ha presentato un ricorso, ma nonostante le due comunicazioni si contraddicessero, è stato rigettato dal Prefetto. La Only Smoke Crew si dichiara basita e ritiene che si sia esagerato, creando un evidente caso di censura. Continuare l’azione legale comporta costi elevati e sinceramente non accettano di essere trattati come criminali per aver semplicemente fatto uno spettacolo.

In conclusione, questa vicenda solleva nuovamente il dibattito sull’uso e il consumo delle droghe leggere in Italia. Mentre nel resto del mondo si tende a una maggiore liberalizzazione, nel nostro Paese si continua a considerare reato anche l’uso di marijuana con bassa concentrazione di THC. È necessario riflettere su questa situazione e valutare se sia opportuno seguire le tendenze internazionali o mantenere una posizione più rigida sulla questione.

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