Indagini sul clan Di Lauro: un’impresa criminale in crescita

Le indagini condotte sul clan Di Lauro hanno portato a risultati sorprendenti, rivelando un’attività imprenditoriale inaspettata da parte dei vertici del clan. Oltre alle tradizionali attività illecite come lo spaccio di droga e le estorsioni, il clan ha intrapreso una vera e propria “svolta imprenditoriale”.

Secondo una nota stampa, il clan ha investito ingenti capitali nel settore delle aste giudiziarie immobiliari. Gli affiliati hanno utilizzato minacce per costringere gli altri partecipanti a non presentarsi alle aste, permettendo così al clan di aggiudicarsi gli immobili. Il ricavato dalla successiva rivendita degli immobili è stato utilizzato per finanziare ulteriori attività illecite.

Inoltre, è stata rilevata un’alleanza organica tra il clan Di Lauro e altre organizzazioni criminali operanti a Secondigliano, come i Licciardi e la Vanella Grassi. Questa alleanza aveva l’obiettivo di raggiungere interessi economici comuni, come l’aggiudicazione di aste immobiliari e la revoca di richieste estorsive rivolte ad imprenditori vicini al clan Di Lauro da parte di altre organizzazioni criminali.

Il clan ha anche investito in attività meno rischiose, come la costituzione di società intestate a terzi. Attraverso queste società, il clan gestiva una palestra, una sala scommesse e alcuni supermercati.

Le indagini hanno portato all’emissione di 27 misure cautelari stamattina, mettendo così fine alle attività illecite del clan Di Lauro. Questo caso dimostra come le organizzazioni criminali siano sempre più interessate a diversificare le proprie attività e ad investire in settori legali, al fine di coprire le loro attività illegali e garantire un flusso costante di denaro.

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