Una lite avvenuta venti anni fa davanti ad una sala giochi potrebbe essere il movente dell’omicidio di Ivan Kandsedal, avvenuto sabato sera. Durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto, l’imputato Angelo Girolamo ha raccontato di sentirsi intimidito da anni dall’atteggiamento della vittima, vivendo uno stato di soggezione e paura. Secondo la sua versione, avrebbe acquistato un’arma solo per difesa personale. Tuttavia, non avrebbe premeditato il delitto, ma sarebbe stato un modo per liberarsi di una paura che lo tormentava da anni. Le dichiarazioni di Girolamo saranno ora valutate dal Gip e dal pm Flavia Felaco, che conducono le indagini. Bisognerà capire se saranno confermate o se le accuse nei confronti di Girolamo saranno di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione. L’episodio di venti anni fa non era stato denunciato dall’imputato a causa della paura che lo tormentava. Ora spetta alle autorità stabilire la verità dietro questa tragedia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui