Nel secondo processo di appello che ha coinvolto i narcotrafficanti di Napoli Est, si è verificata una raffica di sconti sulle condanne. Questi narcos, già colpiti da annullamenti disposti dalla Cassazione lo scorso anno, hanno deciso di patteggiare e sono riusciti a ottenere condanne molto miti. Si tratta dei presunti capipiazza e pusher del gruppo Troia, una costola pericolosa del clan Mazzarella. In totale, sono state inflitte 15 condanne per poco più di 120 anni di reclusione, un cumulo di pene che è stato quasi dimezzato rispetto alle duecento inflitte in primo grado. Questo risultato sicuramente non soddisferà chi chiede una giustizia più severa nei confronti dei narcotrafficanti e dei membri delle organizzazioni criminali, ma sembra che la legge sia stata applicata in modo più clemente in questo caso. Resta da vedere se questa decisione avrà conseguenze sulle attività dei clan e se saranno prese misure più drastiche per contrastarle. La lotta alla droga e alla criminalità organizzata è un problema che affligge molte città italiane, tra cui Napoli, e richiede un impegno continuo da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni. Speriamo che si trovino soluzioni efficaci per ridurre il potere e l’influenza di queste organizzazioni criminali e per garantire una maggiore sicurezza ai cittadini.

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