Ugo De Rosa | Una partita un po’ troppo “movimentata” risalente al 2012, quando l’Ischia militava in serie D, era costata cara a quattro tifosi isolani, ma la giustizia ha poi ristabilito la verità.

Quella domenica durante l’incontro tra Brindisi e Ischia Calcio erano stati lanciati dei fumogeni e di questo atto erano stati accusati Achille Giordano, Ciro Giorgiano, Gianluca Calise e Gennaro Fondicelli. Sta di fatto che nel processo che ne era scaturito, i giudici del Tribunale brindisino hanno assolto i quattro dalle accuse a loro addebitate.

L’episodio aveva però comportato conseguenze di non poco conto per Gianluca Calise: dapprima l’emissione del Daspo per due anni nei suoi confronti da parte del questore di Brindisi (fondata sul presunto lancio di fumogeni) e successivamente l’obbligo di presentazione al commissariato di Ischia durante le partite della squadra del cuore.

Una vicenda complicata e andata avanti per molti anni, ma ora grazie al lavoro del suo difensore di fiducia avv. Paolo Scarano il tifoso potrà tornare ad assistere liberamente a tutti gli incontri di calcio.

In particolare, nei confronti di Gianluca Calise il 19 maggio 2022 era stata emessa ordinanza di convalida delle prescrizioni del questore relative all’obbligo di presentarsi per cinque anni, negli orari coincidenti allo svolgimento delle competizioni della squadra Ischia Calcio, presso il commissariato di Ischia. Il cosiddetto obbligo di firma. Risultando a suo carico proprio quel Daspo a cui era stato sottoposto nel 2012.

Un “precedente” che induceva a ritenere insufficiente l’adozione della sola misura di prevenzione del divieto di accesso e quindi necessaria l’applicazione della ulteriore misura di comparizione. Applicando pedissequamente la legge del 1989 che dispone: “… nei confronti della persona già destinataria del divieto di cui al primo periodo è sempre disposta la prescrizione di cui al c. 2 e la durata del nuovo divieto e della prescrizione non può essere inferiore a cinque anni e superiore a dieci”.

Tesi fortemente e fondatamente contestata dall’avv. Scarano proprio in virtù dell’assoluzione sentenziata dal Tribunale di Brindisi. Una sentenza che esclude l’ipotesi di recidiva nei confronti di Gianluca Calise, come anche elementi di pericolosità a suo carico. Nel corso del dibattimento, infatti, non era emersa la responsabilità dei quattro imputati nell’accensione dei fumogeni.

Venendo a cadere i presupposti per quel Daspo di undici anni fa, anche l’obbligo di presentazione emesso dal questore di Napoli e la successiva convalida non hanno più ragione di esistere, limitando illegittimamente la libertà personale del tifoso isolano.

Di qui la richiesta presentata dall’avv. Scarano al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli per la revoca dell’ordinanza di convalida. E il gip dott. Giovanni Vinciguerra ha condiviso pienamente le tesi esposte dal difensore ed ha accolto l’istanza, scrivendo la parola fine a tutta la storia e “liberando” da ogni misura cautelare Gianluca Calise.

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