Un femminicidio-suicidio ha sconvolto la cittadina di Rivoli, in provincia di Torino. Agostino Annunziata, un operaio di 36 anni, ha ucciso la sua compagna, Annalisa D’Auria, 32 anni, con una coltellata alla gola. Successivamente, ha portato la loro figlia di 3 anni al lavoro con sé e l’ha affidata a un collega, dicendo che doveva sbrigare una commissione urgente e sarebbe tornato subito. Invece, si è diretto verso la sommità di un silos e si è tolto la vita, lanciandosi nel vuoto.

Il coltello utilizzato per commettere l’omicidio è stato trovato nell’appartamento della coppia dai carabinieri, dopo che è stato proprio Annunziata a chiamare il 112 per segnalare il delitto. La figlia dei due è stata portata in ospedale a Torino per accertamenti, accompagnata dal cugino del padre, che è anche suo collega. Le salme di Annalisa e Agostino sono state trasferite nelle camere mortuarie dell’ospedale di Rivoli, a disposizione della procura. Al momento non sono stati trovati biglietti d’addio o altre tracce che possano spiegare il motivo di questo tragico gesto.

La coppia non viveva più nella loro città natale, Nocera Inferiore, da diversi anni. Una vicina di casa a Rivoli ha dichiarato di aver sentito l’uomo urlare contro la moglie in strada mercoledì, mentre lei teneva in braccio la loro bambina. “Li sentivo litigare spesso, l’ultima volta è stata mercoledì. Era arrabbiato perché lei non rispondeva al telefono e le ha chiesto in modo aggressivo di dargli il cellulare per controllarlo”, ha raccontato la vicina. Gli investigatori hanno escluso la presenza di denunce o segnalazioni tra i due, così come non sono emersi interventi da parte dei sanitari a causa di litigi. Tuttavia, al momento tutte le piste sono aperte, compresa quella di una gelosia sviluppata nel tempo da parte di Annunziata.

I colleghi di lavoro di Annunziata hanno parlato bene di lui, descrivendolo come una persona cordiale, gentile e affettuosa con la moglie. Sembrava che avesse costruito una famiglia unita e felice. L’uomo aveva prestato servizio nell’esercito in passato e due anni fa aveva iniziato a lavorare nell’azienda dove è avvenuto il tragico episodio. Nel suo passato c’era un precedente per droga, che gli era costato prima i domiciliari e poi l’affidamento ai servizi sociali, ma poi aveva ripreso a lavorare. Aveva anche fatto visita all’ospedale giovedì e venerdì scorsi a causa di un forte stato d’ansia dovuto a un improvviso cambio di turno sul lavoro. Gli avevano prescritto un tranquillante, ma poi l’avevano mandato a casa. L’ultima volta che il cugino lo ha sentito, la sera prima del delitto, sembrava tranquillo. Forse qualcosa nell’equilibrio interiore di Agostino si è rotto.

Gli investigatori stanno ascoltando amici e parenti, cercando di verificare le testimonianze che parlano di litigi tra la coppia, probabilmente legati a motivi di gelosia. Annalisa lavorava come bidella e addetta alla mensa in un istituto agrario. Aveva una sorella in Francia e un fratello morto alcuni anni fa a causa di un malore. Aveva anche una figlia avuta da una relazione precedente, con cui tornava spesso a Nocera Inferiore per trascorrere del tempo. Tra lei e il suo ex compagno le cose erano finite male, con denunce reciproche riguardo alla gestione della bambina. Inoltre, si erano verificati insulti e diverbi tra Agostino e l’ex fidanzato di Annalisa: i tre si conoscevano fin da bambini e avevano avuto problemi legali in passato a causa di liti.

L’avvocato che assisteva entrambi i partner nei procedimenti legali ha dichiarato di essere senza parole per quanto accaduto e ha espresso la sua solidarietà alle famiglie e soprattutto alle bambine, che hanno perso la loro mamma e il loro papà. Anche i sindaci dei comuni di Nocera Inferiore e Pagani hanno espresso la loro vicinanza alle due famiglie attraverso una nota.

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