Il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, è stato chiamato a rispondere dell’accusa di concorso in corruzione aggravata insieme ad altri sei indagati. La Procura di Napoli ha richiesto il rinvio a giudizio per tutti e sette gli imputati, tra cui il segretario generale del sindacato Cisal, Franco Cavallaro, e il segretario generale del Ministero del Lavoro, Concetta Ferrari.

L’udienza preliminare è stata fissata per il 24 novembre e gli indagati dovranno rispondere dell’accusa di aver commesso il reato al fine di ottenere la scissione parziale del patronato Encal-Inpal in patronato Encal-Cisal e patronato Inpal. Secondo l’accusa, Cavallaro avrebbe corrotto Ferrari e Fabia D’Andrea, all’epoca vice capo di Gabinetto del ministro del Lavoro, offrendo loro dei favori.

In particolare, Cavallaro avrebbe chiesto a Iervolino di assumere il figlio di Ferrari come professore all’Università Pegaso, di cui il presidente della Salernitana era già stato al vertice in passato. In cambio, Cavallaro avrebbe pagato una vacanza a Tropea alla Ferrari e al marito, noleggiato una barca e regalato una borsa di pregio e una cravatta al marito della Ferrari.

Inoltre, Cavallaro avrebbe “sponsorizzato” due persone di interesse della D’Andrea. La scissione parziale del patronato Encal-Inpal in patronato Encal-Cisal e patronato Inpal, ottenuta il 18 gennaio 2018, ha permesso il mantenimento delle sovvenzioni pubbliche, delle sedi e del patrimonio in possesso di entrambi gli enti coinvolti.

Nell’inchiesta sono parti offese il Ministero del Lavoro, il Patronato Inpal e l’Università telematica Pegaso. Ora spetta al giudice decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio e far proseguire il processo nei confronti degli indagati. Resta da vedere quale sarà l’esito di questa vicenda e quali conseguenze avrà sul presidente della Salernitana e sulle altre persone coinvolte.

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