Gestione del patrimonio pubblico: irregolarità e occupazioni abusive nelle scuole di Napoli
Napoli, una città ricca di storia e cultura, ma anche di tante zone d’ombra nella gestione del patrimonio pubblico. Dopo un’indagine condotta da Europa Verde e pubblicata su Il Mattino nove mesi fa, sono emerse numerose irregolarità nelle scuole del quartiere Vomero e Arenella. Questo ha portato alla creazione di un’indagine ad hoc da parte della Corte dei Conti.
Secondo le verifiche effettuate dalla Corte dei Conti e dai carabinieri, ben sette dirigenti e funzionari non hanno richiesto i canoni per gli alloggi occupati, causando così un danno erariale di 92mila euro. Uno degli alloggi oggetto dell’indagine risulta essere occupato addirittura dal 1988. Se consideriamo anche le case presenti nel patrimonio immobiliare di Palazzo San Giacomo, il danno erariale totale ammonta a 133 milioni di euro.
Attualmente, i carabinieri stanno verificando altre scuole su mandato della Procura, al fine di fare luce su ulteriori irregolarità. Dopo l’indagine condotta dai carabinieri del nucleo operativo di Napoli Vomero e coordinata dalla Procura Regionale per la Campania presso la Corte dei Conti, sette persone – tra dirigenti del Comune, della società Napoli Servizi e del 36° Circolo Didattico Statale “L. Vanvitelli” – sono state invitate a dare spiegazioni in merito a condotte negligenti che hanno causato un danno erariale di 92.349,69 euro.
Ma non si tratta solo di occupazioni abusive di lungo corso, come quelle presenti a Pizzofalcone, Colli Aminei e nel centro storico. Al momento, si stanno verificando anche gli alloggi “ex custode” occupati senza titolo, come ad esempio presso il 38° Circolo Didattico “Giuseppe Quarati”, in via Tosti e in via Falcone. Anche presso l’Istituto Comprensivo Minucci, al plesso di via Bernardo Cavallino, si è verificata un’occupazione abusiva che è stata sgomberata a giugno. Allo stesso modo, sono state riscontrate irregolarità presso l’Istituto Comprensivo “Cesare Pavese”, plesso “E. Nobile” in via Ussani, all’84° Circolo Didattico Statale “E.A. Mario” di via Improta e all’Istituto Comprensivo “Ignazio di Loyola” in via omonima. Anche la sede della Municipalità 5 è coinvolta nelle indagini.
Dalle indagini è emerso che l’occupante abusivo di uno degli alloggi “ex custode” dell’Istituto Comprensivo “E.A. Mario” era la moglie di un appartenente all’Unità operativa Tutela Patrimonio della Polizia Municipale. Dopo le verifiche, i soggetti hanno lasciato l’alloggio. Inoltre, sono state riscontrate situazioni in cui i parenti dell’occupante abusivo dell’ex alloggio del custode del plesso “E. Nobile” del “Cesare Pavese” parcheggiano le auto negli spazi comuni della scuola, causando disagi anche durante le prove di evacuazione in caso di terremoto.
Altre irregolarità riguardano l’occupante dell’ex alloggio del custode dell’Istituto Comprensivo “Ignazio di Loyola”, che era in possesso dei codici di allarme dell’edificio, da poco modificati. Inoltre, il fratello dell’attuale occupante abusivo di questo alloggio è stato arrestato nel 2005 per coltivazione di marijuana nel cortile della scuola. Infine, presso la sede della Municipalità 5 e della Polizia Locale, è emerso che per accedere alla casa dell’ex custode bisogna passare dal parcheggio del garage al terzo livello, del quale l’occupante ha le chiavi, e poi aprire la porta di emergenza. Secondo gli inquirenti, non avrebbe mai pagato le utenze come luce e acqua.
Queste irregolarità mettono in luce le tante zone d’ombra nella gestione del patrimonio pubblico a Napoli. È necessario che vengano prese misure adeguate per evitare il ripetersi di simili situazioni e per garantire una gestione corretta e trasparente dei beni pubblici. Solo così si potrà tutelare il patrimonio e gli interessi dei cittadini.