La Procura di Avellino ha richiesto e ottenuto il decreto di giudizio immediato nei confronti di due detenuti, un napoletano ed un tunisino, e della moglie del primo. Sono accusati di aver tentato di introdurre cocaina in carcere attraverso una borsa consegnata ai familiari di un altro detenuto di origine marocchina. La richiesta è stata firmata dal sostituto procuratore Vincenzo D’Onofrio, che ha coordinato le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Baiano. La misura cautelare nei confronti dei due detenuti è stata confermata dai giudici della Dodicesima Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli, mentre per la donna è stata attenuata con l’obbligo di dimora. Il processo si celebrerà il prossimo 10 gennaio davanti al giudice del Tribunale di Avellino.
La vicenda risale al maggio scorso, quando un familiare di un detenuto ha ricevuto una chiamata da un connazionale detenuto a Bellizzi. Quest’ultimo gli ha chiesto di ritirare un borsone che gli sarebbe stato consegnato presso la stazione Eav di Sperone da una donna. La consegna è avvenuta, ma le persone incaricate di far entrare il borsone in carcere si sono insospettite e hanno controllato il contenuto, trovando la sostanza stupefacente nascosta tra i lacci di un pantaloncino. Hanno quindi deciso di rivolgersi ai Carabinieri di Baiano per raccontare quanto accaduto.
I Carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Vincenzo D’Onofrio, hanno ricostruito gli eventi e identificato tre soggetti coinvolti: un detenuto quarantaduenne del nolano, la sua compagna trentanovenne e un detenuto tunisino di trentotto anni. La Procura ha chiesto e ottenuto una misura cautelare in carcere per detenzione ai fini dello spaccio di droga, oltre al reato di introduzione di cellulari in carcere, per i due detenuti. La misura è stata firmata dal Gip del Tribunale di Avellino Giulio Argenio. Il 19 ottobre i Carabinieri di Baiano hanno eseguito la misura cautelare.