Assoluzione di Antonio Ciccarone: la fine di un’ingiusta vicenda giudiziaria

L’assoluzione piena di Antonio Ciccarone, ex direttore sportivo del Monza Calcio, è un argomento che ha destato grande interesse e dibattito. Nel 2015, Ciccarone è stato coinvolto in un’inchiesta giudiziaria che ha suscitato sconcerto in tutta Italia. Tuttavia, è emerso chiaramente che la sua incarcerazione era probabilmente dovuta non solo alla sua innegabile competenza, ma anche, se non soprattutto, alla sua dichiarata vicinanza al mondo sportivo berlusconiano. In quel momento, i giudici sembravano pronti a tutto pur di attaccare e demolire il cosiddetto “impero di Silvio”.

L’avvocato Giovanni Falci, difensore di Antonio Ciccarone, ha immediatamente messo a punto una strategia difensiva convincente che ha portato il giudice per le indagini preliminari a disporre la sua immediata scarcerazione dal carcere di Fuorni. La decisione del giudice Donatella Mancini del Tribunale di Salerno di non convalidare l’arresto di Ciccarone per incompetenza territoriale e per mancanza di urgenza da parte del pubblico ministero è stata una mossa sorprendente. Questa decisione ha evidenziato la fragilità dell’inchiesta condotta dagli inquirenti di Catanzaro.

La dottoressa Mancini ha sottolineato che, sebbene a Ciccarone, residente ad Eboli, sia stata contestata l’associazione con altri per commettere frodi e truffe nel mondo dello sport, il campionato in questione era ormai concluso e non sussisteva più alcuna urgenza per la custodia cautelare. Inoltre, non vi era alcuna prova oggettiva che potesse giustificare la fuga di Ciccarone, considerando che l’indagato era stato immediatamente trovato presso il suo domicilio. La mancanza di presupposti per la misura cautelare ha portato il giudice a emettere l’ordinanza di scarcerazione.

L’avvocato Giovanni Falci ha sottolineato la sua soddisfazione per questa decisione, affermando che Ciccarone è stato condannato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e assolto dalla giustizia ordinaria. Tuttavia, personalmente non condivido appieno questa affermazione. Infatti, se la giustizia sportiva ha emesso una condanna, è stato a causa delle conseguenze della giustizia ordinaria, che a volte può essere spaventosa. Inoltre, la giustizia sportiva, essendo chiamata a decidere in tempi rapidi, non ha la possibilità di assolvere o riabilitare, anche se spesso le assoluzioni non servirebbero a nulla, considerando che il danno causato dalla giustizia ordinaria è spesso irreversibile.

L’assoluzione di Antonio Ciccarone rappresenta quindi la fine di una vicenda giudiziaria ingiusta che ha segnato la sua vita e la sua carriera nel mondo dello sport. Speriamo che questo episodio possa servire da monito per riflettere sulle conseguenze delle azioni della giustizia ordinaria e sulla necessità di garantire un equo processo a ogni individuo coinvolto in inchieste giudiziarie.

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