La Corte d’Appello di Salerno ha confermato la condanna a 13 anni di reclusione per Rosa Della Corte, conosciuta come la ‘mantide’ di Casandrino, per il tentato omicidio di un agente di polizia penitenziaria avvenuto nel carcere di Potenza nel dicembre 2015. Questa non è la prima condanna per Della Corte, che ha già scontato 18 anni di reclusione per l’omicidio del suo fidanzato nel 2003.
La decisione della Corte d’Appello di Salerno è arrivata dopo il rinvio della Cassazione, che aveva annullato la sentenza della Corte d’Appello di Potenza. Oltre a Della Corte, anche Yesenia Veronica Gambino, che era detenuta insieme a lei a Potenza nel dicembre 2015, è stata condannata per lo stesso reato di tentato omicidio dell’agente.
Durante l’udienza, Della Corte ha dichiarato di aver cambiato identità diventando Angelo e di aver comunicato il cambiamento all’anagrafe. Tuttavia, la donna è ancora detenuta e deve affrontare un processo per l’evasione dal carcere di Borgo San Nicola di Lecce nel 2014. Durante la sua fuga, è stata poi rintracciata ad Anzio in compagnia del suo nuovo fidanzato.
Questo nuovo verdetto della Corte d’Appello di Salerno conferma la gravità dei reati commessi da Della Corte e Gambino e sottolinea l’importanza della giustizia nel punire chi commette atti di violenza. La condanna a 13 anni di reclusione è una pena severa, ma necessaria per garantire la sicurezza delle persone e ripristinare l’ordine nella società. Ora spetta al sistema penitenziario assicurarsi che la condanna venga eseguita correttamente e che Della Corte e Gambino scontino la loro pena.