Appalto per la fornitura delle mascherine e degli ospedali modulari: fissata l’udienza preliminare per i 19 indagati, tra cui figura la dirigente irpina Claudia Campobasso, insieme a Italo Giulivo e Roberta Santaniello. I tre, coinvolti nell’inchiesta sulle forniture per l’emergenza Covid, dovranno comparire il 13 dicembre davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Napoli, dopo aver ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini da parte della procura partenopea riguardante la fornitura delle mascherine. La richiesta di rinvio a giudizio e la fissazione dell’udienza preliminare sono state notificate a Claudia Campobasso, dirigente della Regione Campania, a Roberta Santaniello, componente dell’unità di crisi regionale, a Italo Giulivo, dirigente della protezione civile regionale e coordinatore dell’unità di crisi regionale, nonché all’imprenditore Antonio Goeldlin, produttore di mascherine.
I pubblici ministeri Antonello Ardituro, Mariella di Mauro ed Henry John Woodcock hanno chiesto al giudice per l’udienza preliminare la fissazione dell’udienza. Il 18 maggio 2022, gli indagati nel filone delle mascherine, affiancati dai loro avvocati Benedetto De Maio, Domenico Dello Iacono, Raffaele Bizzarro, Andrea Castaldo e Vincenzo Montanino, hanno deciso di non rispondere alle domande dei pubblici ministeri. Solo Massimo Sibilio, legale rappresentante della Soresa, coinvolto nell’inchiesta condotta dalla procura di Napoli e la cui posizione è stata archiviata, ha deciso di rispondere alle domande dei pubblici ministeri. Le accuse per i tre indagati sono concorso in turbativa d’asta e falso ideologico in atto pubblico. La dirigente regionale Campobasso è indagata, insieme agli altri due, nel filone d’inchiesta riguardante una fornitura di una prima tranche di mascherine per bambini. Secondo l’accusa, i dirigenti Campobasso, Santaniello, il capo della protezione civile Giulivo e l’imprenditore Antonio Goeldlin sono coinvolti nell’inchiesta aperta sulle modalità di gestione dell’emergenza Covid, per la fornitura di 2,5 milioni di euro di mascherine per bambini che sarebbe avvenuta nonostante la mancanza dei requisiti richiesti. Inoltre, dagli atti emerge che la consegna della prima tranche di mascherine sarebbe stata di un quantitativo molto inferiore a quanto stabilito con l’affidamento dell’appalto all’imprenditore di una “ditta amica favorita da informazioni mirate”. Queste sono alcune delle ipotesi contestate dai pubblici ministeri partenopei. L’ingegnera irpina Roberta Santaniello, componente dell’unità di crisi regionale, è coinvolta anche nel principale filone d’inchiesta riguardante la fornitura degli ospedali modulari.
Secondo la procura, con un messaggio inviato via WhatsApp il 16 marzo 2020, Santaniello avrebbe fornito informazioni riservate sull’appalto ad Alberto Venturato, amministratore delegato della MED srl. Enrico Venturato, presidente del Consiglio di Amministrazione della MED srl, avrebbe inviato una mail alla dirigente con planimetrie e dati tecnici che sarebbero stati poi inseriti negli atti di gara. Anche Zaffiro, titolare di fatto della società Tecnomedical, vantando relazioni con l’allora dirigente dell’Asl Claudio Ragosta, entrambi indagati per turbativa d’asta, avrebbe agito a favore dei Venturato. In cambio, Zaffiro avrebbe ottenuto l’opportunità di fornire alla MED materiale sanitario per gli ospedali modulari, come i ventilatori polmonari, successivamente sostituiti con una nuova fornitura con umidificatore, o come i 120 letti da terapia intensiva giudicati non idonei dai pubblici ministeri. La Procura ha messo sotto accusa anche la capienza dei moduli: a Ponticelli, la struttura realizzata davanti all’Ospedale del Mare dovrebbe ospitare 74 posti letto, 24 ciascuno a Caserta e Salerno.