Interrogatori di garanzia per cinque persone coinvolte nell’inchiesta della Dda di Napoli sulla droga dei Belforte, estorsioni, usura ma anche le minacce al pentito Claudio Buttone che ha portato a 28 misure cautelari. Dinanzi al gip Marco Discepolo del Tribunale di Napoli si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Antimo Zarrillo, Salvatore Raucci, Giovanni Moretta, Pasquale Merola ed Emanuela Russo assistiti dai loro legali gli avvocati Andrea Piccolo, Gabriele Amodio, Salvatore De Blasio, Nicola Musone, Vincenzo Strazzullo.
Gli indagati sono gravemente indiziati dei reati di associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di numerosi episodi di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti aggravati dal metodo mafioso, facente capo al clan denominato “Belforte” o anche detto “Mazzacane”.
Alcune delle persone colpite dal provvedimento cautelare avrebbero commesso, inoltre, estorsioni, usura, ricettazione, riciclaggio, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e induzione di falso in atto pubblico.
Infine, c’è l’accusa di oltraggio alla giustizia, perché Giovanni Buonanno avrebbe minacciato reiteratamente Claudio Buttone, collaboratore di giustizia, utilizzando nei confronti della persona offesa l’influenza criminale e la conseguente condizione di assoggettamento omertoso derivante dal “clan Belforte”.
L’attività d’indagine iniziata nell’agosto 2017 fino a gennaio 2021 è stata eseguita dai Carabinieri della Stazione di Marcianise sotto il coordinamento del sostituto procuratore Vincenzo Ranieri della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Si è così accertatal’esistenza di un sodalizio criminale, composto dagli indagati che ha concretizzato una florida attività di spaccio di sostanze stupefacenti, gestito dal clan Belforte o Mazzacane.
Le attività dell’associazione dedita all’attività di spaccio di sostanze stupefacente, prevalentemente di tipo “cocaina”, erano consumate principalmente in Marcianise, per poi estendersi nei comuni limitrofi, fino a far gravitare i propri interessi criminali anche a Milano, trafficando ingenti quantità di cocaina. Nel corso delle indagini, espletate mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché servizi di osservazione controllo e pedinamento e attività di riscontro, è stato possibile ricostruire l’organigramma del sodalizio, la sua struttura – evidenziando una precisa distribuzione di ruoli e compiti tra i partecipi – nonché di individuare diversi “acquirenti stabili” di stupefacente, riuscendo a identificare complessivamente 71 indagati.
Nella giornata di venerdì sono in programma a Milano gli interrogatori di Giuseppe Di Gaetano e di Cristian Michele Barbieri.