Arrestati per favoreggiamento, ma poi tornati in libertà con l’obbligo di firma. È questa la vicenda che si è svolta a Benevento, coinvolgendo due persone, un uomo di 56 anni e una donna di 58 anni. L’uomo ha risposto alle domande del giudice, mentre la donna ha scelto di non farlo. Entrambi sono stati assistiti dall’avvocato Ettore Marcarelli.

I due sono stati arrestati su disposizione del pm Marilia Capitanio, perché ritenuti responsabili di aver favorito la latitanza di Raffaele Piscitelli, un uomo di 55 anni di San Felice a Cancello. Piscitelli, infatti, era stato scovato dalla Mobile di Caserta in un casolare a Dugenta ed era stato condannato a 12 anni e 7 mesi per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

In particolare, l’uomo di 56 anni, residente in Svizzera e proprietario dell’immobile, ha sostenuto di aver concesso ospitalità a Piscitelli perché era un amico di vecchia data del fratello, deceduto. Ha aggiunto di non sapere che Piscitelli fosse latitante e di aver sempre creduto che gli uomini che pranzavano con lui fossero suoi operai.

La compagna del proprietario dell’immobile, una donna di 58 anni che abita fuori regione, invece, è rimasta in silenzio durante l’interrogatorio.

Oltre all’accusa di favoreggiamento, i due sono anche indagati per detenzione illegale di armi e munizioni, in quanto sono stati trovati due vecchi fucili e 16 cartucce. L’uomo ha spiegato che queste armi erano un lascito del padre, ormai defunto.

L’avvocato Marcarelli ha chiesto la rimessa in libertà dei due indagati o l’applicazione di una misura non coercitiva. La decisione del giudice è attesa nelle prossime ore.

Aggiornamento ore 12.31: Al termine dell’udienza di convalida, il giudice ha deciso di rimettere in libertà le due persone, imponendo loro l’obbligo di firma tre volte a settimana.

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