Malore in carcere per l’ex boss della camorra Augusto La Torre. Dopo tre settimane di sciopero della fame, La Torre ha avuto un malore e è stato ricoverato in ospedale. Il motivo dello sciopero della fame è la sua insoddisfazione riguardo al fatto di non essere ancora stato riconosciuto come collaboratore di giustizia. Nonostante affermi di collaborare da oltre 20 anni, non ha ricevuto alcun beneficio e continua ad essere trattato come un malavitoso. Il suo avvocato, Antonio Miraglia, ha dichiarato che le condizioni di salute dell’ex boss sono peggiorate a causa di una forma di anemia mediterranea e che queste condizioni non sono compatibili con il regime carcerario.
Secondo l’avvocato Miraglia, la posizione di La Torre non è chiara, non si sa se sia un collaboratore di giustizia o un mafioso. Le sue dichiarazioni sono state utilizzate in 38 processi con diverse condanne all’ergastolo. Tuttavia, al momento Augusto La Torre non viene considerato un collaboratore di giustizia e non si sa il motivo. In passato è stato addirittura messo in carcere al 41 bis con altri camorristi, a causa di minacce contro alcuni magistrati e giornalisti, ma queste accuse sono state successivamente archiviate.
Recentemente, un’istanza presentata all’ufficio di Sorveglianza di Padova, che aveva concesso una misura premiale a La Torre, è stata appellata dalla Procura e ora è in attesa della decisione della Cassazione. L’avvocato Miraglia vuole solo sapere se i premi vanno richiesti in qualità di collaboratore o come mafioso. Secondo l’avvocato, La Torre non ha più contatti con la criminalità organizzata e il suo clan non esiste più. Ha ottenuto tre lauree e un master durante la sua detenzione e aiuta anche gli altri detenuti, scrivendo istanze per loro che hanno esiti positivi, tranne per lui.
La situazione di Augusto La Torre rimane incerta e il suo stato di salute è preoccupante. Si spera che la sua situazione venga risolta al più presto e che venga riconosciuto come collaboratore di giustizia, ottenendo così i benefici che gli spettano.