La triste vicenda di una vecchietta ultranovantenne che ha invocato aiuto dalla finestra del suo appartamento e l’intervento provvidenziale della Polizia Municipale per soccorrerla, ci spinge a riflettere sulle conseguenze giuridiche della mancata assistenza agli anziani.
È doveroso ringraziare tutti gli operatori delle Forze dell’Ordine che si adoperano ogni giorno per garantire la nostra tranquillità e assistenza. Tuttavia, è importante sottolineare che la mancanza di vicinanza e cura verso le persone anziane può comportare conseguenze sia civili che penali per quei familiari che non adempiono al loro obbligo morale di fornire l’assistenza necessaria.
È interessante notare che, a differenza dei doveri tra coniugi o genitori e figli, non esistono specifiche norme che impongano l’assistenza agli anziani. Tuttavia, il dovere di assistenza è riconosciuto come un dettato giuridico per analogia.
Spesso non si tiene conto del fatto che le persone anziane, a causa dei loro redditi limitati e delle precarie condizioni di salute, si trovano in uno stato di bisogno. La Corte di Cassazione ha ribadito che l’incapacità di provvedere al proprio sostentamento, anche solo in parte, deve essere attentamente valutata da chi di dovere.
I congiunti hanno l’obbligo di collaborare alle spese di sostentamento degli anziani, indipendentemente dalla convivenza, in base alle proprie condizioni economiche. In caso di mancato accordo, il giudice può decidere e nominare un “amministratore di sostegno” per l’anziano, scelto con criteri di valutazione libera.
La mancata assistenza può essere considerata un reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, con una pena di reclusione fino a un anno e una multa fino a 1000 euro. Inoltre, può configurarsi anche il reato di abbandono di minori o persone incapaci, che prevede una pena di reclusione da 6 mesi a 5 anni.
Tuttavia, è importante sottolineare che la presunzione di incapacità degli anziani non può essere considerata assoluta, ma richiede un’attenta valutazione caso per caso. Alcune sentenze della Suprema Corte hanno infatti stabilito che l’età avanzata da sola non determina necessariamente uno stato di menomazione e bisogno.
In conclusione, è fondamentale che tutti noi assumiamo la responsabilità di fornire l’assistenza necessaria agli anziani, garantendo loro una vita dignitosa e rispettosa dei loro diritti. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo evitare situazioni tristi e dolorose come quella descritta in questa vicenda.