Tre imprenditori coinvolti nell’inchiesta sul giro di corruzione per gli appalti nelle caserme dell’Aeronautica si sono presentati dinanzi al gip Arpino del tribunale di Napoli Nord per un interrogatorio per rogatoria. Antonio Capoluongo, Antonio D’Alterio e Salvatore Guarino hanno deciso di non rispondere alle domande del magistrato, ma hanno reso spontanee dichiarazioni con cui hanno respinto genericamente le accuse mosse a loro carico. I legali hanno preannunciato ricorso al Riesame di Roma.

L’inchiesta della Procura di Velletri ha come protagonista Alfonso Iazzetta, istruttore e direttore dei lavori presso l’aeroporto di Grazzanise-Latina e Frosinone, che avrebbe ricevuto una serie di favori dagli imprenditori a cui avrebbe concesso gli appalti nelle caserme. Nel caso di tutti e tre gli indagati che hanno svolto gli interrogatori, avrebbe ricevuto lavori edilizi in sue proprietà in cambio degli appalti. Secondo l’accusa, Iazzetta avrebbe avvisato gli imprenditori ‘amici’ attraverso whatsapp indicando loro il preventivo da fare con il prezzo più favorevole o in alcuni casi addirittura compilando lui stesso l’offerta con il prezzo più basso.

L’attività di indagine ha portato al monitoraggio di 49 appalti per un volume d’affari di circa 3 milioni di euro. Se i fatti saranno accertati, siamo di fronte a un grave fenomeno di corruzione che mina la trasparenza e l’efficienza dell’apparato pubblico. È necessario che le autorità competenti facciano luce su questa vicenda e puniscano gli eventuali responsabili. Solo così si potrà restituire fiducia ai cittadini e garantire un futuro migliore per il nostro Paese.

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