Violenza contro gli operatori sanitari: l’ennesima vittima a Castellammare

Anna Procida, un’infermiera in servizio al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare, è stata vittima di una violenta aggressione. È stata strattonata, trascinata per i capelli, sbattuta a terra e infine colpita con un violento pugno al viso. Purtroppo, si tratta di una scena già vista troppe volte, un atto di violenza senza senso perpetrato contro chi lavora per curare gli altri.

L’aggressione è avvenuta ieri sera, intorno alle 20.30, nel pronto soccorso dell’ospedale stabiese. È stata compiuta dai parenti di un paziente assistito nella sala dei codici gialli/rossi per problemi respiratori. È bastato un semplice invito a spostarsi in sala d’attesa per far scattare la furiosa reazione. Le conseguenze dell’aggressione sono gravi: frattura dell’incisivo superiore destro mediale, infrazione delle ossa nasali, ferita lacero contusa al labbro superiore, tumefazione al volto, lombalgia post traumatica e stato di agitazione psicomotoria. La prognosi è di 25 giorni, salvo complicazioni.

Le forze dell’ordine sono intervenute immediatamente dopo la segnalazione dell’aggressione. Al momento, stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza per identificare gli autori dell’atto violento.

Il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Giuseppe Russo, e il direttore di presidio, Massimo Maiolo, esprimono la loro solidarietà e vicinanza alla vittima. Chiedono l’attivazione di una pattuglia di polizia all’interno dell’ospedale, poiché ritengono che la militarizzazione sia l’unica soluzione per proteggere gli operatori sanitari. Ogni giorno, questi professionisti vanno al lavoro per curare, non per mettere a rischio la propria vita. Naturalmente, l’azienda si costituirà parte civile nel processo che seguirà questo atto di violenza.

È triste constatare che episodi di violenza contro gli operatori sanitari siano ancora così frequenti. È importante che la società e le istituzioni prendano provvedimenti per garantire la sicurezza di coloro che lavorano per la salute degli altri. La violenza non può mai essere giustificata e dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere chi si prende cura di noi.

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