Aggressione in ospedale Agro24

Una terribile aggressione si è verificata ieri sera nell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Una infermiera del pronto soccorso è stata brutalmente aggredita mentre stava svolgendo il suo lavoro. La donna ha chiesto ai parenti di un paziente di spostarsi dalla sala dei codici gialli – rossi alla sala d’attesa per permettere ai medici di operare, ma la sua richiesta è stata ignorata. A quel punto è stata strattonata, trascinata per i capelli, sbattuta a terra e infine colpita con un violento pugno al viso.

Le conseguenze dell’aggressione sono state gravi. La donna ha subito la frattura dell’incisivo superiore destro, l’infrazione delle ossa nasali, una ferita al labbro superiore, tumefazione al volto, lombalgia post-traumatica e agitazione psicomotoria. La prognosi è di 25 giorni, ma potrebbero esserci complicazioni.

Di fronte a questo episodio di violenza, il direttore generale dell’ASL Napoli 3 Sud, Giuseppe Russo, ha richiesto l’attivazione immediata di una presenza di forze di polizia all’interno dell’ospedale. Russo ha sottolineato la necessità di proteggere gli operatori sanitari e ha suggerito la militarizzazione degli ospedali come misura indispensabile.

Le autorità stanno esaminando le immagini del sistema di videosorveglianza per identificare gli aggressori. È importante che vengano presi provvedimenti severi contro coloro che commettono atti di violenza contro il personale sanitario. Gli operatori sanitari svolgono un lavoro fondamentale per la nostra società e meritano rispetto e protezione.

Questa aggressione è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di violenze che coinvolgono il personale ospedaliero. È urgente adottare misure concrete per garantire la sicurezza degli operatori sanitari e prevenire futuri episodi simili. La militarizzazione degli ospedali potrebbe essere una soluzione efficace per dissuadere potenziali aggressori e garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutto il personale ospedaliero.

È fondamentale che la società nel suo complesso si mobiliti per condannare questi atti di violenza e supportare gli operatori sanitari. Nessuno dovrebbe sentirsi minacciato o insicuro mentre svolge il proprio lavoro. Gli ospedali sono luoghi di cura e guarigione, e devono rimanere tali.

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