Il gazebo fuori al Pink House di Aversa dovrà essere demolito. Questa è la decisione dei giudici della seconda sezione del Consiglio di Stato, che hanno respinto il ricorso presentato dalla Sweet Italy Unipersonale s.r.l. e condannato l’azienda al pagamento delle spese di lite a favore del Comune di Aversa e di una cittadina. I giudici amministrativi hanno confermato la sentenza del 2018 dell’ottava sezione del Tar, che aveva ordinato l’abbattimento del gazebo.
Inizialmente, il Comune di Aversa aveva annullato il Permesso di Costruire per la realizzazione del gazebo, firmato dal Dirigente dell’Area Pianificazione e Gestione del Territorio-Settore Edilizia Privata. Successivamente, è stata emessa un’ordinanza di demolizione delle opere realizzate abusivamente.
Secondo i giudici amministrativi, la Sweet Italy Unipersonale s.r.l. ha ottenuto un permesso di costruire per un gazebo in legno, ma ha poi edificato una struttura mista in cemento e legno di dimensioni superiori a 100 metri cubi e alta circa 3 metri, violando la distanza minima di 10 metri tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti, prevista fuori dai centri storici. Inoltre, la zona in cui è stata costruita la struttura è classificata come “edificata satura” dal piano regolatore generale.
Di conseguenza, la Sweet Italy Unipersonale s.r.l., proprietaria del Pink House Cafè, dovrà procedere all’abbattimento del gazebo. Questa decisione rappresenta una vittoria per il Comune di Aversa e per la cittadina che ha presentato il ricorso, e sottolinea l’importanza del rispetto delle norme urbanistiche e delle autorizzazioni edilizie.