Un nuovo sviluppo si è verificato nell’inchiesta sul delitto di Angelo Vassallo, sindaco di Acciaroli brutalmente ucciso nel 2010. Il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo è stato interrogato per undici ore davanti ai pubblici ministeri incaricati dell’indagine. Questo interrogatorio potrebbe rappresentare una svolta nell’indagine, considerando le accuse formulate dai magistrati. Gli inquirenti sostengono che Cagnazzo abbia avuto un ruolo nel depistaggio delle indagini, cercando di scaricare le colpe dell’omicidio su un pusher brasiliano estraneo al delitto. Inoltre, si ipotizza che abbia partecipato alla fase esecutiva dell’agguato. Nonostante non sia stato chiarito chi abbia sparato i sette colpi che hanno ucciso il sindaco, si parla di un’imboscata in cui l’assassino e Vassallo si sono trovati faccia a faccia. Altri nomi, come quelli dei Ridosso, di Maurelli e di Cafiero, sono coinvolti nell’indagine. Cagnazzo è difeso dall’avvocato Ilaria Criscuolo e ha scelto di partecipare attivamente all’interrogatorio, dimostrando determinazione nel respingere le accuse e nel sostenere la sua integrità. La Procura ipotizza un accordo tra Cagnazzo e il carabiniere Lazzaro Cioffi, ex suo attendente di fiducia, già condannato per reati legati alla droga. Il movente dell’omicidio è legato al narcotraffico, con Acciaroli come meta turistica e il sindaco deciso a denunciare il traffico di droga nella zona. Si ipotizza che l’omicidio di Vassallo fosse necessario per proteggere gli interessi legati allo spaccio di cocaina lungo la costa cilentana nel 2010. Recentemente, la Procura ha ascoltato il pentito Raffaele Imperiale, ex broker del narcotraffico, che sembra conoscere la storia di Cioffi e delle presunte collusioni nel Parco Verde. La vicenda è complicata e intricata e ora bisognerà fare i conti con la versione dei fatti di Cagnazzo emersa durante l’interrogatorio in Procura.