Smantellata un’associazione di traffico di droga e introduzione di telefoni cellulari in carcere a Salerno. Sedici persone sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare, 9 sono in carcere e 7 agli arresti domiciliari. Nell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Salerno, risultano indagate complessivamente 31 persone. Tra i destinatari del provvedimento cautelare, eseguito stamattina dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno e dal personale del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, compaiono anche l’agente penitenziario e la compagna che furono arrestati in flagranza di reato lo scorso 21 dicembre, per aver favorito, a fronte del pagamento di denaro, l’introduzione all’interno del carcere di droga e telefonini. In quella circostanza, l’agente, vistosi scoperto, tentò la fuga dopo aver minacciato le forze dell’ordine con la pistola d’ordinanza.
Le indagini, condotte congiuntamente dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno e dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, con il supporto del gruppo Mezzi Tecnici dello Scico, riguardano complessivamente 31 persone, a cui vengono contestati, a vario titolo, oltre ai reati in materia di stupefacenti, alcuni episodi corruttivi, l’estorsione, la vendita di un’arma modificata, nonché il riciclaggio e l’autoriciclaggio dei proventi illeciti attraverso l’acquisto di attività commerciali e di auto di grossa cilindrata. Secondo gli investigatori, un detenuto considerato vicino al clan “De Feo” di Bellizzi, nel periodo compreso tra agosto 2022 e febbraio 2023, avrebbe promosso un’associazione per delinquere, composta da persone, alcune in stato di detenzione e altre operanti all’esterno del carcere. L’associazione avrebbe avuto, attraverso una rete di complici, anche una presenza all’esterno dell’istituto penitenziario, riuscendo a controllare la gestione di piazze di spaccio nei comuni salernitani di Bellizzi, Montecorvino Pugliano e Battipaglia.
Gli accertamenti hanno permesso di documentare l’ingresso di ingenti quantitativi di droga per un valore superiore ai 50.000 euro, il cui pagamento sarebbe avvenuto attraverso l’utilizzo di carte prepagate intestate a persone esterne, che provvedevano a prelevare le somme in contanti, permettendo così il rientro del denaro nell’associazione e il reimpiego, in parte, per l’acquisto di ulteriore sostanza stupefacente. I proventi sarebbero stati poi utilizzati per effettuare ulteriori investimenti, tra cui l’acquisto di un centro estetico nel comune di Bellizzi (Salerno) e di un’auto di grossa cilindrata, beni entrambi sottoposti a sequestro. Le indagini hanno consentito di delineare in maniera precisa i ruoli di ogni membro dell’associazione criminale: alcuni si occupavano di reperire la droga, altri i cellulari e le sim dedicate, altri gestivano le carte prepagate sfruttando i familiari dei detenuti per il prelievo del contante.
Tra gli episodi ricostruiti vi sarebbe anche una spedizione punitiva nei confronti di un uomo che non si atteneva alle direttive impartite dal promotore dell’associazione e la vendita di un’arma modificata. Secondo gli investigatori, lo spaccio all’interno del carcere era agevolato anche da detenuti che, approfittando della libertà di movimento dettata dal loro impiego come “lavoranti”, si adoperavano per trasportare la droga nelle varie sezioni, eludendo i controlli, in cambio di piccole dosi per uso personale.