Per la lotta alle mafie, il procuratore Nicola Gratteri sottolinea l’importanza di una visione organica del Codice e dell’ordinamento penitenziario. Secondo Gratteri, gli interventi spot e contraddittori non portano a nessun risultato concreto. Per affrontare il problema, Gratteri propone di coinvolgere magistrati e avvocati che hanno esperienza diretta in udienza, anziché affidarsi a esperti teorici che non hanno mai partecipato a un processo. Il procuratore fa riferimento alle riforme Cartabia e Nordio, che sono risultate inefficaci nel contrastare le organizzazioni criminali.
Riguardo alle sparatorie e alle violenze avvenute di recente a Napoli, Gratteri sostiene che queste dimostrano la debolezza delle organizzazioni criminali. Secondo il procuratore, esistono tre livelli di camorra a Napoli: quello che combatte per il controllo di una piccola porzione di territorio, quello infiltrato nell’imprenditoria e quello che opera nel dark web. Per contrastare efficacemente questi tre livelli, sono necessari tre livelli di specializzazione nelle forze dell’ordine. Gratteri sottolinea che molte attività criminali sono state scoperte di recente, dimostrando l’alto livello e la qualità delle forze dell’ordine.
La lotta alle mafie richiede quindi un approccio normativo organico e la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni alle forze dell’ordine, dai magistrati agli avvocati. È necessario affrontare il problema con determinazione e coerenza, evitando interventi superficiali e contraddittori. Solo così si potrà contrastare efficacemente le organizzazioni criminali e garantire la sicurezza e la legalità nelle nostre comunità.