Benevento. Dopo l’interrogatorio dei fratelli Sabatino, un uomo di 58 anni è stato interrogato a Brescia: ha rilasciato dichiarazioni spontanee.

Benevento. Il 58enne si è avvalso della facoltà di non rispondere al giudice del Tribunale di Brescia, davanti al quale è comparso su richiesta del giudice Gelsomina Palmieri, per l’interrogatorio di garanzia, ma ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee. Ha respinto ogni accusa sostenendo che la società con sede nella Repubblica Ceca, di cui è rappresentante, opera regolarmente, ha dipendenti e non ha emesso fatture false per “operazioni inesistenti”.

Questa è stata la scelta di Corrado Paitoni, 58 anni, originario di Brescia, una delle tre persone sottoposte agli arresti domiciliari in un’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Procura europea di Napoli, che riguarda la presunta indebita percezione di un contributo pubblico del Ministero dello Sviluppo Economico – l’importo totale è di 700mila euro, di cui 315mila sono stati incassati – per la costruzione di un impianto per la produzione di pellet.

Questa indagine ha coinvolto anche i fratelli Pietro, 45 anni, e Mariano Sabatino, 43 anni, di Montesarchio, rispettivamente rappresentante legale e gestore effettivo della Mobility Service Srl. Durante l’interrogatorio, i fratelli Sabatino hanno spiegato che le macchine che non erano state trovate a Benevento erano effettivamente presenti nella sede di Montesarchio, come testimoniato dall’ispezione effettuata da Invitalia il 15 giugno 2023, con tanto di fotografie. Per questo motivo, la difesa ha chiesto la revoca dell’ordinanza. La decisione del giudice Palmieri sui tre indagati sarà presa nelle prossime ore.

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